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Canto 27 Purgatorio: Virgilio lascia Dante

Il canto 27 del Purgatorio di Dante si svolge nella settima cornice, dove sono puniti i lussuriosi. Essi camminano in mezzo alle fiamme, come contrappasso per essersi lasciati travolgere in vita dalla passione amorosa.

Cosa succede nel canto 27 del Purgatorio?

Nel canto 27 Purgatorio avviene il passaggio dal regno della penitenza (il Purgatorio vero e proprio) al Paradiso terrestre (l’Eden), dove avverrà l’incontro di Dante con Beatrice (canto 30 Purgatorio). Tre sono i momenti che caratterizzano questo passaggio e quindi l’intero canto: l’attraversamento del muro di fuoco, per completare il percorso di purificazione e accedere al Paradiso terrestre; l’ultimo dei tre sogni di Dante (dopo quelli dei canti IX e XVIIIXIX); il discorso di congedo di Virgilio, simbolo della ragione.

Canto 27 Purgatorio riassunto

L’angelo della castità vv. 1-15

È il tramonto e l’angelo della castità, dopo aver cantato “Beati i puri di cuore” (la sesta beatitudine angelica), invita i tre poeti Dante, Virgilio e Stazio ad attraversare il muro di fuoco purificatore che cinge la cornice dei lussuriosi, per accedere alla scala successiva.

Attraversamento del muro di fuoco purificatore vv. 16-63

Dante è così atterrito che si sente morire, ma Virgilio lo incoraggia e lo rassicura ricordandogli che in Purgatorio esiste la sofferenza ma non la morte. Dante si convince solo quando Virgilio gli rammenta che Beatrice lo aspetta oltre il fuoco. Così, preceduto da Virgilio e seguito da Stazio, Dante entra tra le fiamme. Seguendo un canto di felicità, che proviene dalla parte opposta, i tre poeti superano la barriera di fuoco e vengono accolti da un angelo che li sollecita a proseguire rapidamente prima che cali la notte, durante la quale nel Purgatorio non è possibile avanzare.

Il sogno di Dante vv. 64-108

Hanno appena iniziato a salire la scala scavata nella roccia che porta al Paradiso terrestre quando cala la notte, e i tre poeti si accingono a trascorrerla seduti sui gradini.

Dante, dopo aver notato come in quella parte di cielo le stelle siano più brillanti, si addormenta. Poco prima dell’alba, sogna una donna bella e giovane che coglie fiori in un prato; dice di essere Lia (una delle due mogli di Giacobbe) e di volerne fare una ghirlanda per adornarsi, mentre sua sorella Rachele (l’altra moglie di Giacobbe) non abbandona mai lo specchio e vi sta sempre seduta davanti ad ammirarsi. Lia rappresenta la vita attiva, Rachele quella contemplativa: le due vie per raggiungere la felicità terrena.

Salita al Paradiso terrestre e congedo di Virgilio vv. 109-142

Poco prima dell’alba, Dante si sveglia e Virgilio gli ricorda che tra poco raggiungerà il Paradiso terrestre. A sentire queste parole, Dante riprende il cammino con tanta energia e desiderio che gli sembra di volare.

Giunto sull’ultimo gradino, Virgilio gli annuncia che la sua missione di guida si conclude lì: ora che Dante si è purificato, può affidarsi direttamente ai propri desideri, che sono ispirati da Dio e tendono naturalmente al bene, senza bisogno che la ragione li guidi e li freni; poi gli indica un praticello fiorito dove potrà attendere l’arrivo di Beatrice.

Virgilio ricorda a questo punto quanto ha narrato nel canto II dell’Inferno: Beatrice era scesa dal cielo nel Limbo, per chiedergli di soccorrere Dante. Virgilio si congeda spiegandogli che ormai è libero e padrone di sé stesso e non ha più bisogno della sua guida, ma deve cedere il posto a Beatrice.

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