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La guerra servile guidata da Spartaco

La guerra servile più nota, conosciuta anche come rivolta di Spartaco, fu combattuta tra il 73 e il 71 a.C. tra la Repubblica romana e un esercito di schiavi ribelli e di gladiatori fuggiaschi, guidati appunto da Spartaco. Terminò con la vittoria dell’esercito romano, comandato da Marco Licinio Crasso.

La guerra servile condotta da Spartaco fu la terza e ultima delle guerre servili, una serie di ribellioni di schiavi contro la Repubblica romana, verificatesi tra il 135 e il 71 a.C.

Chi era Spartaco?

Poco si sa della giovinezza di questo personaggio. La maggior parte delle fonti lo dice nativo della Tracia (oggi corrisponde a una regione della Penisola Balcanica ripartita tra la Grecia e la Turchia, in gran parte, e la Bulgaria, per un breve tratto).

Ridotto in miseria, accettò di entrare nell’esercito romano, tra le truppe ausiliarie stanziate in Macedonia. Successivamente disertò e catturato fu ridotto in schiavitù, come prescritto dalle leggi romane. Venduto a Lentulo Batiato, proprietario di una celebre scuola per gladiatori a Capua, fu costretto a esibirsi nell’anfiteatro campano.

Esasperato dal trattamento disumano cui era sottoposto fuggì, trascinando con sé una settantina di gladiatori, con cui si rifugiò alle pendici del Vesuvio. Da lì organizzò la rivolta, che vide un crescente numero di seguaci, tra cui schiavi, braccianti, contadini poveri e pastori: gente che non aveva nulla da perdere.

La guerra servile condotta da Spartaco

Spartaco riuscì a creare un vero e proprio esercito di circa 120 000 uomini che inflisse dure sconfitte alle truppe regolari romane.

Nei pressi del fiume Sele, in Lucania, si svolse la battaglia finale contro l’esercito romano guidato da Marco Licinio Crasso. Decine di migliaia di schiavi furono uccisi (tra cui lo stesso Spartaco, che cadde combattendo “come un generale romano”, come scrisse lo storico Appiano) o fatti prigionieri e crocifissi lungo la via Appia, da Roma a Capua, perché quello spettacolo fosse di monito agli schiavi a venire. I pochi che riuscirono a salvarsi furono intercettati da Gneo Pompeo Magno e annientati. Il corpo di Spartaco non fu mai trovato.

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