Cromlech di Stonehenge (Wiltshire, Inghilterra) – Il misterioso cromlech (da crom, rotondo, e lech, pietra) di Stonehenge – è il più famoso complesso megalitico (dal greco mègas, grande, e lìthos, pietra) della Preistoria. È formato da massi poggiati in orizzontale su pietre verticali, a costituire dei dolmen (in celtico «tavola di pietra»).
Queste strutture a tre pietre (trilitiche) sono frequenti nella Preistoria e si trovano in dimensioni minori anche in Sardegna e in Puglia; ne è un esempio il dolmen della Chianca a Bisceglie.
I massi del cromlech di Stonehenge sono però più grandi e pesanti: fino a 50 tonnellate i pilastri verticali e dalle 4 alle 7 tonnellate le lastre orizzontali. Dai recenti scavi pare dimostrato che le enormi pietre furono levigate a mano da centinaia di persone e trascinate tramite marchingegni in legno per essere rialzate con corde e conficcate nel terreno.
Il cromlech di Stonehenge è il frutto di numerosi rimaneggiamenti. Dopo la prima costruzione, risalente al 3100 a.C., si sono susseguite almeno quattro fasi di cui l’ultima dovrebbe risalire al 1100 a.C. Il sito ha però mantenuto intatto l’orientamento principale che, all’alba del giorno del solstizio d’estate, inquadra il sole perfettamente al centro del trilite maggiore.
Poiché in origine l’anello interno aveva trenta pietre, come i giorni del mese, e quello esterno cinquantasei, come gli anni che separano un’eclissi di luna dall’altra, si è a lungo pensato che il cromlech di Stonehenge fosse un calendario in pietra e un osservatorio dei solstizi d’inverno e d’estate.
Recenti teorie tendono però a sminuire questa funzione: indizi e comparazioni, soprattutto con il grandioso e più antico complesso funerario scoperto a Göbekli Tepe, in Turchia, confermano che il cromlech di Stonehenge e altri siti simili erano luoghi di sepoltura e di celebrazione di riti.
Il tempio di Göbekli Tepe è databile a 11 000 anni fa, vale a dire 7000 anni prima delle piramidi e ben prima di Stonehenge.