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Storia d’Italia in 500 parole riassunto

La Storia d’Italia in 500 parole – riassunto breve

Storia d’Italia antica

Da sempre l’Italia è centro e luogo d’incontro di grandi civiltà. Protesa nel mar Mediterraneo, la penisola accolse infatti a partire dai secoli XI-VII a.C. popolazioni altamente civilizzate, come i fenici e i greci, che sulle sue coste fondarono prospere colonie.

Poi, dal II secolo a.C. al III secolo d.C., l’Impero di Roma sottomise e unificò politicamente l’intero bacino del Mediterraneo. Trasmise ai tanti popoli stanziati sulle sue sponde (in Europa, in Asia e in Africa) la lingua latina e le leggi romane; ma anche la grande cultura ellenistica maturata in Grecia e nel Vicino Oriente.

Medioevo

Nei secoli VII e VIII gli arabi conquistarono le regioni costiere dell’Africa settentrionale, la Spagna e la Sicilia. La rapida espansione dell’Islam e la diffusione della cultura araba provocarono una profonda frattura del mondo mediterraneo.

Nei secoli XII e XIII, mentre alcune repubbliche marinare italiane costruivano basi commerciali fortificate nei principali porti di tutto il Mediterraneo, dallo stretto di Gibilterra al mar Nero, nell’Italia centrale e settentrionale si sviluppavano i comuni.

L’età moderna

Più tardi, tra la metà del XV e la fine del XVI secolo, da alcune città sede di ducati, repubbliche, signorie (tra cui Firenze, Siena, Lucca, Milano, Mantova, Ferrara) prese avvio il Rinascimento, il movimento culturale e artistico che ha influenzato profondamente la civiltà europea e occidentale.

La penisola italiana restò politicamente ancora a lungo divisa tra una moltitudine di stati diversi, in gran parte soggetti al dominio straniero. (Per un approfondimento leggi Le guerre d’Italia 1494-1559).

Ma il progetto di un’Italia unita per cultura, lingua e tradizioni continuò a restare viva, soprattutto tra le classi colte delle maggiori città. Per un approfondimento leggi La lingua italiana dalle origini a oggi.

L’età contemporanea

L’aspirazione sempre più diffusa all’unità nazionale diede vita, nei primi decenni dell’Ottocento, ai moti e alle guerre del Risorgimento. Esse portarono alla nascita dello Stato italiano.

Nel 1861 fu proclamato il Regno d’Italia, sotto la monarchia dei Savoia.

La modernizzazione della società fu lenta. Solo all’inizio del XX secolo si costituì infatti una base industriale; ma la fase di espansione economica non risolse però i profondi squilibri già esistenti tra il Nord e il Sud del paese. (Leggi Gli Italiani nell’Italia Unita)

L’unificazione politico-territoriale fu completata nel 1919-24, dopo la fine della prima guerra mondiale, con l’annessione del Trentino-Alto Adige e della Venezia Giulia.

La grave crisi economica di quegli anni favorì l’ascesa al potere del fascismo. Il fascismo trasformò lo Stato in senso totalitario e centralizzato, attraverso la soppressione dei diritti politici fondamentali e l’annullamento delle autonomie locali.

Verso l’esterno si riprese la politica imperialista (che si concretizzò con la breve occupazione dell’Etiopia) e furono stretti legami con la Germania nazista. Al suo fianco l’Italia entrò in guerra nel 1940. (Per un approfondimento leggi Italia nella Seconda guerra mondiale clicca qui).

Dopo la Seconda guerra mondiale l’Italia, con un libero referendum (per un approfondimento leggi 2 giugno 1946 clicca qui), diventa una repubblica e si dà una nuova Costituzione democratica entrata in vigore il 1° gennaio 1948.

 

 

 

 

 

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