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Tema sulla Pace: riflessioni e spunti

Devi svolgere un tema sulla pace e non sai da dove iniziare? In quest’articolo ti proponiamo riflessioni sulla pace e pensieri da cui prendere spunto per svolgere al meglio il tuo tema sulla pace.

Da che parte iniziare per scrivere un tema sulla pace? La prima riflessione sul tema sulla pace è questa:

La pace è il bene supremo che permette a ognuno di noi di trascorrere un’esistenza serena, eppure troppo spesso sembra che gli esseri umani preferiscano il suo contrario: la guerra.

Davvero? Certo, pensaci un attimo: gli esseri umani fanno ciò che nessun animale, nella propria comunità, farebbe mai. Se gli animali spesso cooperano per trovare cibo o per difendersi, gli esseri umani si organizzano in gruppi e si armano per aggredire altre comunità ma non per difendersi, bensì per impossessarsi di cose che loro non hanno: il cibo, i beni, i territori, il petrolio, i giacimenti di metalli preziosi, la terra da coltivare, l’accesso all’acqua, perfino per il possesso degli spazi dell’atmosfera e dei mari.

Nella Storia l’umanità non ha probabilmente mai conosciuuto un periodo in cui ogni parte del Pianeta sia stata contemporaneamente in pace. Anche in questo momento, nel mondo ci sono situazioni di forte tensione o di vera e propria guerra tra Paesi.

I danni della guerra

Le guerre oltre a distruggere insediamenti e vite umane, costituiscono un arresto di quasi tutte le attività produttive. Nei periodi di guerra ad esempio la maggior parte dei campi agricoli non viene più coltivata e diminuisce la disponibilità di cibo. Le conseguenze della guerra rimangono poi per lungo tempo: in molte aree restano le letali mine antiuomo che rendono inutilizzabili i terreni per anni anche dopo la fine della guerra.

Nel dopoguerra poi bisogna ricostruire abitazioni, edifici pubblici, fabbriche, vie di comunicazione. Anche il patrimonio artistico e le testimonianze storiche sul territorio rischiano di essere per sempre compromessi.

Le guerre causano soprattutto perdita di vite umane, ferimenti, mutilazioni; intere generazioni di uomini e donne sono costrette a lasciare famiglie e lavoro e a combattere.

I conflitti creano inoltre migliaia di profughi, che devono abbandonare le proprie case e chiedere asilo in un altro Paese.

In molti Paesi si verifica la realtà dei bambini-soldato che sono strappati alle loro famiglie ed educati a combattere.

Nei periodi di guerra, ragazzi e ragazze hanno difficoltà a frequentare la scuola, vedendo quindi compromesso il loro futuro.

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa

La pace è un bene importantissimo, perciò l’Italia rifiuta le guerre di aggressione (art.11 Costituzione), cioè i conflitti armati con cui si vuole togliere l’indipendenza a un altro Stato, annettere una parte del suo territorio oppure ottenere dei vantaggi economici.

Cosa fare per promuovere la pace nel mondo?

Per favorire la pace bisogna innanzitutto che in ogni Paese la popolazione migliori le proprie condizioni di vita, che tutti e tutte abbiano il necessario per vivere, curarsi, studiare e lavorare, che diminuiscano le disuguaglianze di reddito. Tutte le situazioni di estrema povertà e disagio infatti creano tensioni che possono trasformarsi in situazioni di guerra.

Disarmo nucleare

La sfide per la pace passa anche per il disarmo nucleare. Nonostante lo smantellamento delle armi di distruzione di massa negli oltre vent’anni dalla fine della Guerra fredda, esistono infatti ancora migliaia di testate nucleari funzionanti, che vengono utilizzate come minaccia in dimostrazioni di forza militari e politiche. La messa al bando dall’ONU del 2017 non è servita ad arginare questo fenomeno, anzi, negli ultimi anni alcuni Stati hanno minacciato di ricorrervi per forzare la comunità internazionale a cedere permessi o a rinunciare all’intervento in presenza di guerre che violano i diritti umani.

In caso di un loro impiego in un conflitto sarebbe in gioco la sopravvivenza dell’intera specie umana, per questo solo l’eliminazione delle armi nucleari potrà garantire una pace duratura su scala globale.

L’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030

L’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 mira alla Pace di tutti i Paesi del mondo. Raggiungere gli scopi dell’Obiettivo 16 non è facile, perché significa non solo lottare contro ogni tipo di guerra, ma anche combattere la violenza in tutte le sue forme (la criminalità organizzata, lo sfruttamento di donne e bambini, la corruzione, il traffico di armi) e promuovere le leggi contro il razzismo e le discriminazioni.

Martin Luther King e Mahatma Gandhi

Ecco due uomini che hanno lavorato per la pace: Martin Luther King (1929-1968) e  Mahatma Gandhi (1869-1948). Martin Luther King guidò un movimento per l’uguaglianza tra bianchi e neri. Nel 1968 ricevette il Premio Nobel per la pace. Mahatma Gandhi dedicò tutta la sua vita a incoraggiare gli indiani a liberarsi in modo non violento dal dominio degli inglesi e a far capire agli inglesi la necessità di restituire l’India agli indiani.

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