Il 10 giugno 1940 dal balcone di Palazzo Venezia a Roma, sede del Gran Consiglio del fascismo, Benito Mussolini annunciò, a una folla radunata a Piazza Venezia e a tutta la popolazione che lo ascoltava attraverso la radio, che era giunta l'”ora fatale“: l’Italia era entrata in guerra a fianco della Germania nazista, contro la Francia e la Gran Bretagna.
“Vincere e vinceremo!” fu la trionfale conclusione del discorso di Mussolini del 10 giugno 1940. Ebbe così inizio per l’Italia la seconda guerra mondiale.
La guerra parallela dell’Italia
Mussolini coniò l’espressione “guerra parallela“, perché gli obiettivi italiani non erano gli stessi di quelli tedeschi. La guerra sarebbe stata combattuta a fianco della Germania, ma doveva essere finalizzata alla conquista di un ruolo privilegiato sul Mar Mediterraneo.
Mussolini, nell’errata convinzione che le sorti del conflitto fossero ormai decise a favore dell’alleato tedesco, era certo di una vittoria da ottenere con pochissimo sforzo e tempo che avrebbe assicurato all’Italia un ruolo di primo piano nel nuovo ordine europeo.
A quel tempo, infatti, la Francia era alle corde, gli Inglesi si erano ritirati al di là della Manica, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica non partecipavano al conflitto. Invece, l’ingresso in guerra degli Stati Uniti nel 1941, trascinati dall’attacco giapponese a Pearl Harbor, e la controffensiva dell’Unione Sovietica, con la vittoria nella battaglia di Stalingrado del gennaio 1943, segnarono una svolta nell’andamento dell’evento bellico.
Dal canto suo, poi, l’Italia non era sufficientemente preparata ad affrontare il conflitto. Oltre agli armamenti scarsi e antiquati, al fronte i soldati si ritrovarono continuamente privi di rifornimenti, dalla benzina alle scorte alimentari.
Il 25 luglio 1943 Benito Mussolini fu deposto e arrestato per ordine del re Vittorio Emanuele III. Dopo l’armistizio di Cassibile (8 settembre 1943), la parte settentrionale dell’Italia venne occupata dai tedeschi che vi crearono uno Stato collaborazionista con la Germania; mentre il Sud venne governato dalle forze monarchiche e liberali, che organizzarono un esercito cobelligerante italiano che combatté accanto agli eserciti alleati. Nell’Italia settentrionale e centrale le forze della Resistenza attuarono azioni di guerriglia contro le truppe tedesche occupanti e le forze fasciste della Repubblica Sociale italiana, fino alla Liberazione del 25 aprile 1945.
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