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17 giugno 1983: Enzo Tortora viene arrestato

17 giugno 1983: Enzo Tortora viene arrestato con l’accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico dalla Procura di Napoli.

Gli indizi che lo accusano sono un manipolo di “pentiti” e un’agendina trovata nell’abitazione di un camorrista, nella quale trovano scritto a penna un nome che appare essere, all’inizio, quello di Tortora con a fianco un numero telefonico. Dopo molto tempo, da una perizia calligrafica risulterà che quel nome non era “Tortora” ma “Tortona” e che il recapito del telefono non era quello del presentatore.

Il 17 settembre 1985 Enzo Tortora viene condannato a 10 anni di carcere.

Il 15 settembre 1986 viene assolto con formula piena dalla Corte d’Appello di Napoli.

Il 20 febbraio 1987 torna sugli schermi televisivi. Nel riprendere la conduzione di Portobello, il presentatore pronuncia le note parole:«Dunque, dove eravamo rimasti?»

Il 17 marzo 1988 viene definitivamente assolto dalla Cassazione.

Il 18 maggio 1988 Enzo Tortora muore. Dirà la figlia Silvia: «Stroncato da una malattia che i medici chiamano tumore ma che per me ha altri due terribili nomi: galera e disperazione».

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