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28 giugno 1914: casus belli della prima guerra mondiale

28 giugno 1914 – Assassinati l’arciduca d’Austria, Francesco Ferdinando, e sua moglie: casus belli della Prima guerra mondiale.

Sono le 11 del mattino del 28 giugno 1914. Un automobile sfreccia nel centro di Sarajevo, capitale della Bosnia, una delle regioni “inquiete” dell’Impero austro-ungarico. Sul sedile posteriore siede, con la consorte, Sofia duchessa di Hohenberg, l’arciduca Francesco Ferdinando, nipote dell’imperatore Francesco Giuseppe ed erede al trono.

A metà strada c’è un uomo che aspetta. È lo studente Gavrìlo Prìncip, 19 anni, affiliato ad un’associazione terroristica serba che ha sede a Belgrado. Lo studente spara sui passeggeri dell’automobile. L’arciduca e sua moglie moriranno di lì a poco.

L’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe è avvertito dell’attentato con un telegramma. Nei precedenti anni aveva già subito pesanti lutti: la prima figlia, Sofia, era morta nel 1857 di polmonite; il fratello minore Massimiliano, imperatore del Messico, era stato fucilato nel 1867 dagli insorti a Santiago di Querétaro; il suo unico figlio maschio, il principe ereditario Rodolfo d’Asburgo, era morto suicida nel 1889; la moglie, la famosa principessa Sissi, uccisa nel 1898 dall’anarchico italiano Luigi Lucheni, ed ora il nipote Francesco Ferdinando, erede al trono.

Invano i suoi consiglieri lo esortano a distinguere tra le responsabilità dell’associazione terroristica e quelle del governo serbo. L’imperatore ritiene il Regno di Serbia responsabile dell’attentato di Sarajevo.

Il 28 luglio 1914 l’impero austro-ungarico dichiara guerra al Regno di Serbia: ha ufficialmente inizio la Prima Guerra mondiale. Si concluderà l’11 novembre 1918.

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