Bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, 6 e 9 agosto 1945: cosa accadde?
6 agosto 1945. Ore 8.16, città di Hiroshima, Giappone. Un bombardiere statunitense sgancia la prima bomba atomica. Tre giorni dopo, il 9 agosto, alle 11.02 subisce la stessa sorte la città di Nagasaki.
Risultato complessivo: 160.000 morti, 180.000 sfollati, 285.000 le persone che moriranno negli anni successivi per le radiazioni provocate dalle bombe.
Perché il presidente Truman decise di usare la bomba atomica?
Il 25 aprile 1945 gli Alleati avevano liberato l’Italia. La guerra in Europa era finita. Continuava, invece, la guerra nel Pacifico, dove gli Americani avevano strappato al Giappone tutte le isole oceaniche una per una, togliendo all’Impero del Sol Levante ogni possibilità di vittoria.
Tuttavia, il governo giapponese, animato da un esasperato senso dell’onore, resisteva. Anzi, mandava i kamikaze (una schiera di piloti-suicidi) a schiantarsi contro le navi americane con i loro aerei pieni di bombe.
Intanto Roosevelt era morto il 12 aprile del 1945 e il nuovo presidente degli Stati Uniti, Harry Truman, esaminò la possibilità di usare contro la popolazione civile giapponese un’arma di tale potenza da indurre lo stato maggiore nipponico alla resa. Dopo due anni di lavoro, infatti, un’équipe formata dai più grandi fisici dell’epoca, e guidata da Julius Robert Oppenheimer, aveva sperimentato per la prima volta in luglio nel deserto del Nuovo Messico la prima bomba atomica o bomba a fissione nucleare. Truman inviò al Giappone un ultimatum nel quale minacciava la distruzione totale dell’arcipelago, se l’esercito non si fosse arreso.
L’ultimatum fu respinto e gli Stati Uniti presero la gravissima decisione di sganciare su due città giapponesi le nuove bombe nucleari.
Il 6 agosto 1945 la prima bomba atomica esplose su Hiroshima. La città fu rasa al suolo, 90 000 persone morirono all’istante e altre 80 000 furono contaminate dalle radiazioni.
Tre giorni dopo, il 9 giugno, ne esplose una seconda a Nagasaki. Nonostante questo, il Consiglio dei ministri giapponese votò per la prosecuzione della guerra. Allora l’imperatore Hirohito si prese la responsabilità di decidere personalmente la fine del conflitto. Il 2 settembre 1945, quattro mesi dopo la Germania, anche l’Impero giapponese firmò la resa. Si concludeva così la Seconda guerra mondiale.