Sacrifici umani del popolo azteco – Nel 1521 i conquistatori spagnoli, espugnata la capitale azteca, Tenochtitlan-Mexico, constatarono che le scalinate dei templi erano intrise di sangue e che un gran numero di edifici erano adornate da teste.
Perché gli aztechi compivano sacrifici umani? Per gli aztechi la Terra e il Sole erano divinità affamate e assetate di energia e gli uomini avevano il compito di soddisfarle. Con i cuori umani nutrivano il Sole, con il sangue dissetavano la Terra.
Inoltre essi erano convinti che una morte improvvisa come quella inflitta alle loro vittime liberasse energia vitale, che si trasferiva beneficamente sull’intera comunità.
Il sacerdote con una lama di selce (gli aztechi non sapevano fondere i metalli) apriva il petto della vittima e ne estraeva il cuore da offrire alla divinità. Il corpo era poi fatto rotolare per i gradini del tempio e, infine, smembrato e distribuito a un gruppo di guerrieri, che ne addentavano le carni, convinti di impadronirsi della forza della vittima e diventare invincibili.