Hulrich Zwingli nacque a Wildhaus (Svizzera), il 1° gennaio 1484. Ordinato sacerdote nel 1506 oltre alla cura pastorale si dedicò allo studio dei Padri e della Sacra Scrittura. Divenne amico e seguace di Erasmo da Rotterdam.
Nel 1519 divenne cappellano del duomo di Zurigo, dove conobbe i primi scritti di Lutero, dal quale sottolineò sempre la propria indipendenza, pur mostrando di apprezzare molto l’importanza del suo insegnamento.
Contemporaneamente alla rivoluzione luterana in Germania, Zwingli cominciò a predicare dottrine riformatrici in Svizzera. Dopo la rottura con Roma del 1520, lasciò la carica di cappellano e dal 1522 il Consiglio della città di Zurigo istituì per lui un posto da predicatore.
I caratteri della Riforma di Zwingli
Agendo sempre di comune accordo con le autorità cittadine, tra il 1524 e il 1525 Zwingli riformò ampiamente la Chiesa di Zurigo: ordinò la soppressione delle immagini nei santuari; abolì il celibato dei preti; smantellò i conventi e ne destinò i beni alla pubblica assistenza; abolì la messa sostituendola con un rito estremamente semplice e spoglio, abrogò il sacramento dell’eucarestia, negando in esso qualsiasi presenza reale del Signore e ritenendolo unicamente un rito commemorativo dell’Ultima Cena; attaccò inoltre la pratica del servizio militare mercenario cui i contadini svizzeri più poveri si dedicavano in gran numero, ritenendola indegna di un buon cristiano, e ne ottenne l’abolizione.
L’esperimento di Zwingli a Zurigo suscitò apprensioni nei cantoni cattolici della Svizzera, dominati da una forte aristocrazia guerriera che vedeva con ostilità la propaganda di Zwingli contro i mercenari e guardava con timore i successi della sua Riforma anche in altre città (per esempio Berna e Basilea). Nel 1531 un esercito cattolico assalì Zurigo e riportò una schiacciante vittoria nella Battaglia di Kappel, dove morì lo stesso Zwingli. Era l’11 ottobre 1531.
La sua morte arrestò l’espansione del suo movimento, che finì praticamente per confluire nel calvinismo.