Il ritratto dei coniugi Arnolfini è una delle più celebri opere del pittore fiammingo Jan van Eyck (1390-1441) e tra le opere più significative della pittura fiamminga.
I coniugi Arnolfini e la pittura fiamminga
Il pittore fiammingo Jan van Eyck (1390-1441) è uno dei grandi protagonisti della pittura del Quattrocento.
Tra il Quattrocento e il Cinquecento L’Europa visse un periodo di grande rinnovamento artistico e culturale che prende il nome di Rinascimento.
I primi segni del Rinascimento si manifestarono a Firenze nei primi decenni del Quattrocento. Poi, la cultura rinascimentale si diffonde in tutta Europa. In particolare essa vive una stagione assai fervida nelle Fiandre, una regione posta tra Belgio e Olanda. Qui la ricca borghesia mercantile e bancaria promuove l’arte commissionando agli artisti ritratti e scene religiose.
In questo contesto si colloca Il ritratto dei coniugi Arnolfini, del 1434.
Ritratto dei coniugi Arnolfini
In questo famoso ritratto sono rappresentati Giovanni Arnolfini, un ricco mercante di Lucca, stabilitosi nelle Fiandre, e la moglie Giovanna Cenami con le mani giunte, nell’atto di scambiarsi le promesse di matrimonio.
Arnolfini decide così di consacrare il successo conseguito negli affari commissionando la realizzazione di questo dipinto a Jan van Eyck, pittore particolarmente in auge in quegli anni nei Paesi Bassi. In questo modo, ricalcando atteggiamenti tipici della nobiltà, quale poteva essere la commissione di un ritratto, il mercante intendeva affermare pubblicamente il rango sociale raggiunto.
I pittori fiamminghi si distinguono per la tecnica raffinata e per l’indagine minuziosa della realtà, che sfocia nell’analisi accurata di ogni particolare.
Ai pittori fiamminghi si deve l’invenzione della tecnica della pittura ad olio, che insegnarono ai pittori italiani. La tecnica della pittura ad olio rende possibile una migliore resa naturalistica, grazie ai colori brillanti e puri. Non è solo la rappresentazione prospettica dello spazio a dare il senso della realtà. Sono gli stessi colori, nitidi e luminosi, a rendere più evidenti gli oggetti rappresentati nello spazio del dipinto.
Tra i pittori fiamminghi ricordiamo Jan van Eyck (1390-1441), Rogier van der Weyden (1399-1464), Hans Memling (1435/1440-1494), Hugo van der Goes (circa 1440-1482).
Il ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan van Eyck: descrizione
Lo specchio Lo specchio costituisce una suggestiva trovata pittorica che amplifica lo spazio della rappresentazione, mostrando anche il rovescio della stanza.
Possiamo scorgere sulla porta di ingresso due figure che osservano la scena. Uno è quasi sicuramente il pittore. Essi sono i testimoni della promessa di matrimonio di Giovanni Arnolfini nei confronti della sua sposa.
La firma dell’artista sopra lo specchio assume un vero e proprio valore di testimonianza legale, quasi come un atto giuridico ufficiale.
L’impianto Si notano la gestualità e le espressioni dei due sposi. Il marito con lo sguardo assorto e la mano alzata nell’atto del giuramento. La moglie con la mano sul ventre, in un gesto che allude a una futura gravidanza. Lo sguardo abbassato esprime la sua sottomissione. Gli abiti sono sfarzosi, con foderature e bordi di pelliccia.
La luce Ogni cosa rappresentata è resa più vera ed evidente dalla luce chiara e diffusa che scandisce i piani della composizione in profondità, unificando ambiente e personaggi con una tecnica pittorica virtuosistica e sofisticata.
L’ambiente La scena si svolge in un ambiente familiare, la camera degli sposi, descritta dal pittore con grande realismo. Si possono osservare il letto nuziale, lo scranno rivestito di panno rosso, il lampadario, il tappeto, il cagnolino, i calzari di legno sul pavimento, le arance appoggiate sul davanzale e, sulla parete di fondo, un rosario e uno specchio.
Significati simbolici L’ambiente ricco e sofisticato sottolinea l’agiata condizione sociale dei committenti. Il cagnolino in primo piano è simbolo della fedeltà coniugale, dell’amore e della sacralità del matrimonio. Le arance sotto la finestra sono augurio di fertilità.
Lo schema evidenzia la costruzione spaziale della scena che non utilizza la prospettiva unicentrica ma più punti di vista per una resa realistica del soggetto.
L’impianto simmetrico della composizione in primo piano con i due sposi raffigurati di tre quarti, enfatizza la solennità del momento.