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La Terra ruota su se stessa: le prove di Guglielmini e Foucault

La Terra ruota su se stessa: era, questa, un’idea già presente nell’antichità, ma è dovuto passare molto tempo prima che essa potesse essere accettata da tutti.

Il moto di rotazione terrestre era già stato previsto da Galileo (1564-1642) ed enunciato da Newton (1642-1727), ma fu verso la fine del Settecento che lo studioso Giovanni Battista Guglielmini (1760-1817) diede in pubblico la prova del moto di rotazione terrestre.

La Terra ruota su se stessa

Gli esperimenti di Guglielmini

Esattamente nel 1790, a Bologna, Guglielmini salì in cima alla Torre degli Asinelli (alta 97,20 metri) e lasciò cadere sfere di piombo del diametro di un pollice.
Che cosa bisognava aspettarsi?
Se la Terra fosse stata immobile, le sfere dovevano toccare terra verticalmente secondo la direzione del filo a piombo e invece andarono a cadere in un punto spostato verso Est.

la terra ruota su se stessa

 

Spieghiamo questo fenomeno
Intanto che la Terra ruota su se stessa, la sommità della torre percorre una circonferenza immaginaria più lunga di quella percorsa dalla base della torre stessa. La velocità alla sommità è quindi maggiore della velocità alla base, l’oggetto lasciato cadere dalla sommità toccherà terra necessariamente spostato verso Est.
Guglielmini raccolse i risultati dell’esperimento nell’opuscolo De diurno Terrae Motu, 1792.

Il pendolo di Foucault

Nel 1851 un altro esperimento dimostrò che la Terra ruota su se stessa. Lo scienziato Jean-Bernard Foucault (1819-1868) appese alla cupola del Pantheon di Parigi un pendolo il cui cavo era lungo 68 metri e a cui era sospesa una sfera di 30 kg. Tale sfera terminava con una punta libera di oscillare sopra il pavimento sul quale era stato sparso uno strato di sabbia.

la terra ruota su se stessa: il pendolo di foucault

Facendo oscillare il pendolo, Foucault osservò che i segni lasciati sulla sabbia, che dovevano essere dei segmenti sovrapposti uguali (il piano di oscillazione di un pendolo è costante nello spazio), erano dei segmenti tali che unendone gli estremi si otteneva una forma elissoidale. In realtà a ruotare, in senso antiorario, è il pavimento, che segue il moto di rotazione della Terra.

Se il pendolo venisse collocato al Polo, il suo asse di sospensione coinciderebbe con l’asse terrestre ed il piano di oscillazione compirebbe un intero giro di 360° in un giorno. All’Equatore invece esso non si sposterebbe affatto, perché la Terra non compie alcuna rotazione intorno all’asse equatoriale. A Parigi, che si trova ad una latitudine quasi intermedia, la rotazione del piano di oscillazione pendolare avviene con moto più lento, e per avere un giro completo occorrono circa 32 ore.

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