Inferno canto 2. Eccoci al riassunto del secondo canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante. Di cosa parla il canto 2 dell’Inferno?
- Introduzione narrativa (vv. 1-6)
- Invocazione alle Muse (vv. 7-9)
- Dubbi e timori di Dante (vv. 10-42)
- Conforto di Virgilio e soccorso di Beatrice (vv. 43-126)
- Esortazione di Virgilio e inizio del viaggio (vv. 115-142)
Inferno Canto 2 riassunto: Introduzione narrativa (vv. 1-6)
Il canto si apre (vv. 1-6) con l’immagine lirica del mondo pagano addormentato nel riposo notturno, in contrasto con la veglia tormentata di Dante in procinto di affrontare i grandi pericoli del viaggio tra i dannati.
Inferno canto 2 riassunto: Invocazione alle Muse (vv. 7-9)
Ai versi 7-9 compare l’invocazione alle Muse, dèe della poesia, previsto dalla retorica classica all’inizio di ogni impresa poetica, perché lo aiutino a ricordare ciò che ha visto nel suo viaggio.
Inferno canto 2 riassunto: Dubbi e timori di Dante (vv. 10-42)
Il poeta si rivolge a Virgilio e gli manifesta tutti i suoi dubbi circa l’impresa che sta per affrontare. La visione della realtà ultramondana era stata concessa, prima della morte, solo a Enea e a San Paolo. Ma il primo era stato eletto da Dio a fondatore di Roma, futura sede dell’Impero e del Papato; l’altro a stabilire con la sua predicazione la fede in Gesù, senza la quale non è dato salvarsi. Perché mai un tale dono di grazia dovrebbe ripetersi a beneficio ora di un uomo qualunque, senza particolari meriti e senza un visibile fine provvidenziale?
Secondo canto Inferno riassunto: Conforto di Virgilio e soccorso di Beatrice (vv. 43-126)
Virgilio, per vincere l’incertezza che offusca lo spirito di Dante e minaccia di distoglierlo dall’«onorata impresa», gli rivela che Beatrice (quella stessa Beatrice che Dante ha amato in gioventù) non ha esitato a scendere nel Limbo (perché ella, in quanto anima beata, è protetta dai tormenti dell’Inferno) per esortarlo ad accorrere sollecito in aiuto del suo amico disperato e impotente nella selva oscura (canto 1). Beatrice era stata inviata a lui da santa Lucia, protettrice di Dante stesso, a sua volta sollecitata dalla Madonna, che si era commossa all’idea che Dante corresse pericoli nella selva. Beatrice aveva terminato il suo racconto piangendo, cosa che aveva spinto Virgilio a correre nella selva in aiuto a Dante.
La Madonna, santa Lucia e Beatrice rappresentano qui tre aspetti della Grazia, cioè del soccorso che Dio invia agli uomini: rispettivamente la Grazia preveniente, che giunge prima del bisogno (la Madonna); la Grazia illuminante, che rischiara la mente del fedele (santa Lucia); la Grazia operante, che guida la sua azione (Beatrice).
Inferno canto 2: Esortazione di Virgilio e inizio del viaggio (vv. 115-142)
Terminato il racconto, Virgilio sollecita Dante ad abbandonare ogni timore di fronte alla rivelazione del disegno e dell’intervento celeste. Dante si riconforta e si riconferma nella decisione di intraprendere il viaggio; con spirito ardito e franco s’avvia, dietro la sua guida, per il cammino «alto e silvestro», cioè difficile e selvaggio.
Inferno canto 2 commento
Le esitazioni e le ragionate obiezioni di Dante, la risposta eloquente di Virgilio, servono a chiarire al lettore che il viaggio ultramondano di Dante è voluto dal Cielo, che la sua missione, proprio come quella di Enea e di Paolo, si giustifica per un fine che va molto al di là della sua persona e investe il destino dell’umanità tutta.
Il viaggio di Dante avrà dunque un fine spirituale (salvare se stesso in quanto rappresentante dell’umanità traviata e diffondere un messaggio di giustizia e rinnovamento), uno morale (un comportamento più giusto nella vita terrena) e uno politico (additare all’autorità civile e a quella religiosa i loro compiti).