Cicerone dedicò al tema politico due opere: De re publica e De legibus, così come aveva fatto Platone con la Repubblica e le Leggi.
De Legibus fu scritto da Cicerone nel 51 a.C. in forma di dialogo. Si ispira all’omonima opera di Platone (Le leggi). Dell’opera sono pervenuti i primi tre libri incompiuti e frammenti del quarto e del quinto.
Il dialogo si immagina avvenuto nella villa di Cicerone ad Arpino tra lo stesso Cicerone, il fratello Quinto e Pomponio Attico.
Il primo libro tratta della giustizia e della legge. L’organizzazione statale non nasce da ragioni di convenienza, ma è frutto dell’innata propensione umana al vivere in società.
Il secondo libro parla delle leggi religiose e riprende lo stile delle XII tavole.
Nel terzo libro si discute sulle leggi che riguardano i magistrati, i loro poteri e le loro competenze.