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Ivanhoe, di Walter Scott. Riassunto e commento

Ivanhoe, romanzo storico di Sir Walter Scott (1771-1832), riassunto e commento.

Ivanhoe di Walter Scott: riassunto

Il romanzo è ambientato in Inghilterra, XII secolo. Il cavaliere normanno Brian de Bois-Guilbert, l’ebreo Isaac e un ignoto pellegrino proveniente dalla Terrasanta si incontrano nel castello del sassone Cedric di Rotherwood. Intendono partecipare al grande torneo di Ashby. Qui, alla presenza di Giovanni Senzaterra (che ha usurpato il trono del fratello Riccardo Cuor di Leone, finora impegnato nella terza crociata), lo sconosciuto pellegrino riesce a vincere tutti i campioni di Giovanni Senzaterra con l’aiuto del Cavaliere Nero. Quando si toglie l’elmo per ricevere la corona, si scopre la sua identità: è Wilfred di Ivanhoe, figlio di Cedric.

Cedric lo ha rinnegato perché Ivanhoe ama corrisposto una pupilla di Cedric, Rowena (che egli, progettando un’alternativa alla dinastia normanna, vorrebbe invece sposa di Athelstane, un sassone di sangue reale), e perché ha seguito Riccardo in Terrasanta. Con Ivanhoe è tornato anche Riccardo Cuor di Leone: è lui il misterioso Cavaliere Nero.

Dopo il torneo, Cedric, Rowena, Isaac e sua figlia Rebecca cadono in un’imboscata tesa da Bois-Guilbert e da un altro nobile normanno con lo scopo di impadronirsi delle donne e della ricchezza di Isaac, ma il Cavaliere Nero, aiutato da Robin Hood, li libera. Solo Rebecca resta nelle mani di Bois-Guilbert: accusata di stregoneria dal Gran Maestro dei Templari, verrà salvata da Ivanhoe.

Riccardo, uscito infine allo scoperto, si assicura il sostegno di tutti i nobili, compresi i sassoni; Ivanhoe può ora sposare l’amata Rowena.

Ivanhoe di Walter Scott: commento

Pubblicato nel 1819, Ivanhoe è il prototipo del romanzo storico, un misto di storia e invenzione. L’età romantica, infatti, volle vedere nell’età medievale l’alba della grande civiltà cristiana. Tale concezone portò all'”invenzione” di un Medioevo fiabesco, che ben poco rispondeva alla realtà storica.

Ricorrono quindi nel romanzo i luoghi caratteristici del Medioevo romantico, soprattutto il castello e la foresta, dove s’annida una figura cara all’immaginario del tempo, il brigante gentiluomo; compaiono anche certe situazioni topiche, come il torneo, l’assedio, il giudizio di Dio. Sono tutti motivi che poi torneranno costantemente nei romanzi storici successivi, anche in quelli italiani, e comunque un punto di riferimento per scrittori come Alessandro Manzoni e Stendhal.

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