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30 giugno 1934: La notte dei lunghi coltelli

Nella notte dei lunghi coltelli, quella del 30 giugno 1934, Hitler fece uccidere i capi delle SA e molti oppositori del regime. Il 2 agosto muore il presidente Paul Hindenburg e Hitler concentra tutto il potere nelle sue mani. È diventato il Führer.

Perché si arriva alla Notte dei lunghi coltelli del 30 giugno 1934?

Partiamo dall’anno prima, cioè anno 1933: il Partito nazionalsocialista diventa l’unico partito della Germania. Ha così inizio la dittatura nazista.

Si costituisce allora un forte apparato poliziesco: ne fanno parte la Gestapo (polizia di Stato segreta) e le SS (sigla di Schutz-Staffen, «squadre di difesa», ovvero guardia personale di Hitler), che si affiancano alle SA (reparti d’assalto) istituite nel 1921.

Quando però le SA pretendono di sostituire l’esercito nazionale, costituendo di fatto un potere autonomo sottratto al controllo dello Stato, Hitler dà l’ordine di liquidare i capi.

Nella notte del 30 giugno 1934, conosciuta come la notte dei lunghi coltelli, il capo delle SA Ernst Röhm e i suoi luogotenenti (riuniti a Wiessee, nei pressi di Monaco, dove era fissato per quella data un loro incontro con Hitler) sono sorpresi nel sonno dalle SS.

Alcuni di essi vengono uccisi sul posto; Röhm è portato a Monaco e ucciso nella prigione di Stadelheim. Contemporaneamente a Berlino circa 150 capi delle SA vengono eliminati.

La contropartita chiesta e ottenuta da Hitler in cambio della testa di Röhm è l’assenso delle forze armate alla sua candidatura alla successione al presidente della Repubblica di Weimar Paul Hindenburg.

Il 2 agosto 1934 Paul Hindenburg muore. Hitler dichiara vacante la carica di Presidente del Reich, fondendola di fatto con quella di Cancelliere.

Hitler proclama la fine della Repubblica di Weimar e la nascita del Terzo Reich.

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