Agricola, descrizione e analisi dell’opera di Tacito. Riassunto di letteratura latina
Tacito (55-120 d.C.) è il maggior storico della Roma imperiale e uno degli autori fortunati della letteratura latina, perché tutte le opere che la tradizione gli assegna sono pervenute fino a noi, sia pure in forma non integra.
Si tratta di due monografie, Agricola e Germania, un dialogo, Dialogus de oratoribus, e due opere storiche, le Historiae e gli Annales.
Agricola è il primo scritto di Tacito, composto intorno al 98 d.C., subito dopo la morte di Domiziano. Si compone di 46 capitoli e traccia un profilo delle virtù morali, militari e politiche di Agricola, suocero dello scrittore. Lo ritrae come un funzionario alieno da servile adulazione, un uomo dalla morale irreprensibile.
Dopo aver parlato della gioventù e degli studi del suocero, Tacito ne descrive la carriera militare, la campagna militare in Britannia e il governatorato. Le operazioni di guerra condotte dal suocero offrono l’occasione per digressioni geografiche e etnografiche della regione, che si fondono su ricordi e appunti di Agricola stesso e sui Commentarii di Cesare (De bello gallico e De bello civili).
Tacito narra poi il ritorno del suocero a Roma; il trionfo decretatogli dal Senato e la fredda accoglienza dell’imperatore, geloso della sua gloria; il ritiro a vita privata e la morte (93) per cause non chiare, secondo alcuni per mano di Domiziano.
C’è chi considera l’opera una sorta di laudatio funebris in onore del generale, destinata alla pubblica recitazione; altri la considerano un encomio oratorio secondo i canoni del genere epidittico; altri ancora sottolineano il carattere politico dello scritto, nel senso che Tacito esaltando la statura morale dell’uomo Agricola, nonché l’atteggiamento politico del funzionario, vorrebbe additare a tutti un modello di comportamento: il dovere verso Roma è più importante dei propri sentimenti di opposizione al principe.
Lo stile è nobile e alto. Sono presi a modello Cicerone, Sallustio e Livio.