La Battaglia di Leuttra, in Beozia, fu combattuta il 6 luglio del 371 a.C. tra i Tebani, guidati da Epaminonda, e gli Spartani, guidati da Cleombroto I. Fu vinta dai Tebani contro gli opliti Spartani.
La Battaglia di Leuttra segnò il crollo del mito dell’invincibilità di Sparta. L’impressione in tutta la Grecia fu enorme. L’esercito spartano, imbattuto da secoli, era stato infatti letteralmente umiliato da nemici di secondo piano, su cui nessuno avrebbe mai scommesso e che ora, invece, iniziava la propria ascesa.
All’origine della vittoria tebana vi fu una fondamentale innovazione nell’arte militare greca, che la tradizione attribuisce a Epaminonda e all’altro grande condottiero tebano, Pelopida: la falange tebana o obliqua.
Nella falange oplitica tradizionale (adottata dagli spartani) gli opliti erano disposti su 8 o 12 file orizzontali, e la sinistra attaccava la destra dell’avversario.
La falange tebana, invece, integrava l’azione di fanteria e cavalleria. I soldati erano disposti su 50 file schierate in obliquo, in modo da concentrare la massima forza d’urto nell’ala sinistra, ed era appoggiata nell’azione dalla cavalleria, che operava in modo da prendere il nemico alle spalle.
Questa tecnica fu poi appresa da Filippo II di Macedonia e portata al suo massimo sviluppo da Alessandro Magno con la falange macedone.
Nella battaglia di Leuttra morì lo stesso Cleombroto I, trafitto da un’asta.