I gradi dell’aggettivo qualificativo: spiegazione semplice, chiara ed esauriente!
L’aggettivo qualificativo è di grado positivo quando enuncia semplicemente la qualità: bravo, alto, bello, grasso, onesto, comodo, sincero, rosso ecc.
L’aggettivo qualificativo è di grado comparativo quando introduce la qualità come criterio di confronto tra due termini, definiti primo e secondo termine di paragone. Vi sono tre tipi di comparativi:
- comparativo di maggioranza: io sono più brava di te;
- comparativo di uguaglianza: io sono brava come te;
- comparativo di minoranza: io sono meno brava di te.
Attenzione!!! Di o che?
Nel comparativo di maggioranza e di minoranza, davanti al secondo termine di paragone, troviamo:
- di, quando il secondo termine è un nome, un pronome o un avverbio: Luca è più alto di Mario; Io sono più onesta di te; Sono più nervoso di prima;
- che, quando il secondo termine di paragone è un verbo o un aggettivo: Correre è più faticoso che camminare; Silvia è più bella che furba.
L’aggettivo qualificativo è di grado superlativo assoluto quando indica una qualità espressa al massimo grado escludendo confronti con altri termini.
Il superlativo assoluto si forma nei seguenti modi:
- aggiungendo alla radice dell’aggettivo il suffisso -issimo: delicatissimo;
- premettendo all’aggettivo i prefissi arci- (arcistufo), extra- (extraforte), stra- (strapotere), iper- (ipersensibile), ultra- (ultrarapido), super- (superattivo);
- mettendo prima o dopo l’aggettivo avverbi come molto (molto ricco), assai (assai ricco), davvero (davvero ricco), straordinariamente (straordinariamente ricco), estremamente, oltremodo;
- ripetendo l’aggettivo o rinforzandolo con un altro di grado positivo: zitto zitto, lento lento, ricco sfondato, ubriaco fradicio;
- rafforzando l’aggettivo con tutto: tutto bagnato, tutto sudato.
L’aggettivo è di grado superlativo relativo quando indica una qualità posseduta al massimo o al minimo grado rispetto a un gruppo di persone o cose:
- se la qualità è espressa al massimo grado avremo un superlativo relativo di maggioranza (Francesco è il più studioso della classe), se è espressa al minimo grado avremo un superlativo relativo di minoranza (Alessandro è il meno studioso della classe);
- il superlativo relativo si forma premettendo l’articolo determinativo al comparativo di maggioranza o di minoranza. L’articolo può anche trovarsi separato da più e meno: Alessandro è l’amico più generoso di tutti.
Questo è il luogo meno adatto di tutti. - il secondo termine è introdotto da di, tra, che e simili:
Suo fratello è il più alto della famiglia
La mia maestra è la più brava tra tutte.