Gli Epodi costituiscono la prima raccolta poetica di Quinto Orazio Flacco. Sono diciassette componimenti scritti tra il 41 e il 30 a.C. circa.
Epodi: il titolo
Con “epodo” s’intende uno schema metrico formato da distici, in cui a un verso lungo segue uno più breve. Orazio si vanta di essere stato il primo a introdurre nella letteratura latina questo tipo di strofa. Il poeta li chiama Iambi o Giambi, con riferimento al giambografo Archiloco, scrittore greco dell’isola di Paro del VII secolo a.C. Il termine Epodi comparve per la prima volta in Quintiliano.
Epodi: lo stile e i contenuti
Il linguaggio aspro e i toni duri e polemici dei componimenti ricordano che furono composti durante la difficile situazione economica che il poeta dovette sopportare dopo il ritorno in Italia nel 41 a.C., allorché si vide confiscare il podere paterno per la distribuzione delle terre ai veterani.
Nella complessa trama dell’opera si alternano diversi temi e motivi.
Nell’epodo I il poeta si dichiara pronto a seguire Mecenate in partenza da Brindisi nella guerra contro Antonio e Cleopatra.
Nell’epodo II pone ironicamente in bocca all’usuraio Alfio l’elogio della vita serena della campagna.
Nell’epodo III Orazio rimprovera Mecenate di averlo quasi avvelenato a una cena con una pietanza fortemente ricca di aglio.
Nell’epodo IV invettiva contro un liberto arricchito che fa sfoggio per Roma del suo denaro.
Nell’epodo V invettiva contro la strega Canidia, macchiatasi di delitti orrendi per preparare le sue pozioni magiche.
Nell’epodo VI invettiva contro un poeta che diffamava i deboli e non osava attaccare Orazio, conoscendone la violenza dei giambi.
Nell’epodo VII Orazio rimprovera i suoi concittadini per aver ripreso le lotte civili dopo l’uccisione di Cesare.
Nell’epodo VIII si scaglia contro una vecchia lussuriosa e corrotta.
Nell’epodo IX invito rivolto a Mecenate, rimasto a Roma, di festeggiare la vittoria su Cleopatra.
Nell’epodo X al poeta Mevio, che criticava gli scritti di Virgilio e di Orazio, augura di far naufragio in mare.
Nell’epodo XI confessa a Pettio di non poter più scrivere versi perché preso d’amore per la giovane Licisca.
Nell’epodo XII invettiva contro una vecchia prostituta insaziabile di piacere.
Nell’epodo XIII si svolge il motivo del carpe diem: invita i compagni d’arme a brindare alla vigilia della battaglia di Filippi e ad approfittare di questa gioia perché la vita è breve.
Nell’epodo XIV si scusa con Mecenate, al quale non ha inviato una poesia promessa, perché l’amore per Frine gli ha impedito di scrivere.
Nell’epodo XV Orazio dichiara il tradimento di Neera, che, dopo avergli giurato fedeltà, si è data a un altro uomo.
Nell’epodo XVI invito ai concittadini, che hanno ripreso la lotta civile, a lasciare Roma per andare in esilio volontario nelle isole dei beati.
Nell’epodo XVII un ulteriore invettiva contro la strega Canidia, cui Orazio finge di chiedere scusa.