La Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini fu commissionata da papa Innocenzo X all’artista per essere collocata in piazza Navona, su cui si affacciava il palazzo di famiglia.
Fontana dei Quattro Fiumi analisi
La Fontana di Bernini è composta da una finta scogliera, che emerge dall’invaso d’acqua. Al centro sorge un obelisco egizio (imitazione di epoca romana). L’obelisco fu rinvenuto nel 1647 nel circo di Massenzio sulla via Appia e immediatamente destinato al progetto.
Le gigantesche statue in marmo bianco rappresentano le allegorie dei quattro principali fiumi della Terra, uno per ciascuno dei continenti allora conosciuti. Il Rio della Plata per le Americhe, il Nilo per l’Africa, il Gange per l’India e il Danubio per l’Europa.
Il Rio della Plata esprime sottomissione, in quanto il continente americano era stato da poco conquistato.
Il Nilo è riconoscibile per la testa velata, in quanto le sue sorgenti erano ancora sconosciute.
Il Gange, fiume sacro e culla di un’antichissima civiltà, è rappresentato da una figura in atteggiamento austero.
Il Danubio è rappresentato da una figura avviluppata in un movimento a spirale, rivolta verso un cavallo.
Dall’acqua e dalla roccia, tra le sporgenze rocciose e le cavità delle grotte, emergono animali e divinità marine, figure e piante terrestri: hanno la funzione di movimentare l’insieme, offrendo sempre inedite prospettive e di nascondere i condotti dell’acqua.
Piante e animali sembrano sferzati da un vento invisibile che scuote le palme o agita la criniera dei cavalli.
L’acqua è elemento centrale e di valore pari alle sculture. Conferisce un effetto di movimento perché non zampilla da un unico punto, ma sgorga tra le rocce e si riversa di continuo nella grande vasca di base. Un effetto spettacolare che doveva simboleggiare il ruolo trionfante della Chiesa nei diversi continenti.