L’arte longobarda si diffonde in Italia negli ultimi decenni del VI secolo, nelle regioni conquistate dal popolo dei Longobardi, soprattutto Friuli, Lombardia, Toscana, Umbria, Campania.
In questi territori si conservano ancora oggi importanti edifici costruiti da questo popolo sceso in Italia nel 568 sotto la guida del re Alboino (per un approfondimento leggi I Longobardi in Italia riassunto).
Uno degli edifici più noti dell’arte longobarda è il tempietto di Santa Maria a Cividale del Friuli (Udine) dell’VIII secolo. In altri casi i Longobardi non realizzarono nuovi edifici ma utilizzarono quelli esistenti arricchendoli con capitelli e colonne di edifici romani.
I Longobardi eccelsero nell’arte dell’oreficeria, in cui si lega una raffinata lavorazione dell’oro e dell’argento all’uso di pietre dure di pasta vitrea vivacemente colorata.
Abili artigiani, i Longobardi eccelsero anche nell’intaglio dell’avorio, nella tessitura e nella lavorazione di armi, arricchite con decori.
Sono inoltre note alcune sculture in pietra appartenenti all’ultimo periodo della dominazione longobarda. Tra queste, il sarcofago di Teodora a Pavia (720 ca.) e i bassorilievi dell’ara del duca Ratchis (metà dell’VIII secolo, Cividale, Museo Cristiano), che raffigurano scene del Nuovo Testamento.
L’influenza di queso stile cessò al nord intorno alla fine dell’VIII secolo, con la sconfitta a opera di Carlo Magno, e a sud intorno all’XI secolo.