Las meninas di Velázquez è un dipinto olio su tela, 318×276 cm, realizzato nel 1656 e oggi può essere ammirato al Museo del Prado, a Madrid. È uno dei quadri più famosi della storia dell’arte barocca.
Diego de Silva y Velázquez nasce a Siviglia il 6 giugno 1599. È pittore di corte – in via esclusiva, oscurando ogni altro pretendente – di Filippo IV d’Asburgo, a partire dall’estate del 1623.
Presso la corte di Madrid ha la possibilità di studiare i dipinti di Tiziano presenti nelle collezioni reali e di incontrare Pieter Paul Rubens.
Negli anni 1629-1631 si reca in Italia e soggiorna a Roma; qui ha modo di essere apprezzato anche da papa Innocenzo X, di cui esegue un celebre ritratto.

In seguito alla straordinaria esperienza del viaggio in Italia, Diego Velázquez raggiunge il livello più elevato della sua produzione caratterizzata da un fare libero e sciolto, da macchie di colore vibrante e morbidamente sfumato, da pennellate sintetiche e tocchi rapidi, portando la pittura a uno straordinario livello di gioco tra realtà e illusione.
Come Pieter Paul Rubens, Diego Velázquez incarna la figura del pittore gentiluomo, del nobile col pennello, dai modi signorili e il portamento elegante. Una consapevolezza di sé che traspare dai numerosi autoritratti e si concretizza nel suo capolavoro della maturità, Las Meninas (Le damigelle di corte). Il pittore morirà il 6 agosto 1660, a Madrid.
Las meninas di Velázquez – descrizione
Il dipinto Las meninas (cioè Le damigelle di corte) di Diego Velázquez rappresenta un ampio interno del Palazzo Reale di Madrid della famiglia di Filippo IV.
Al centro è collocata l’infanta Margherita, perfettamente illuminata e vestita di bianco; è la figlia dei reali di Spagna, all’epoca aveva cinque anni. Ai suoi lati le due damigelle di corte, las meninãs in spagnolo: una s’inchina, e l’altra le offre un bicchiere; a destra una nana, un piccolo paggio (probabilmente entrambi compagni di giochi) e un cane accovacciato, dal muso imbronciato.
In secondo piano, isolati, vi sono due personaggi di corte (una monaca e un frate) e, sul fondo, il Maresciallo di Palazzo, che spicca sul riquadro luminoso della porta.
A sinistra, impegnato ad una grande tela, è lo stesso pittore, Diego Velázquez.
Su uno specchio posto sul fondo si riflettono le immagini di re Filippo IV e Marianna d’Austria, spettatori di ciò che accade.
Poiché lo sguardo di Diego Velázquez, come quello dell’infanta e degli altri personaggi ritratti, è rivolto davanti a sé, si è supposto che Diego Velázquez stia realizzando il ritratto dei sovrani, riflessi sullo specchio nella parte di fondo; i presenti starebbero quindi osservando la coppia reale: osserviamo, ad esempio, la damigella a destra, che accenna a un inchino.
L’opera è dunque uno straordinario gioco di inganni visivi che disorienta lo spettatore fino a fargli chiedere quale sia il vero soggetto del quadro.
Las meninas di Velázquez – analisi dell’opera
Gli abiti dei personaggi in primo piano, elaborati ed eleganti, contrastano con l’austerità dell’ambiente e con il vestito nero del pittore.
Tutto nel quadro è descritto con grande realismo: i lineamenti e le espressioni dei volti, le acconciature, i dettagli degli abiti, i fiori che ornano i capelli e il vestito di Margherita, perfino il pelo del cane dà una sensazione di morbidezza. Il realismo è reso anche dal gesto del paggetto che infastidisce con un piede il cane.
Il chiaroscuro contribuisce a mettere in risalto i particolari e, soprattutto, i capelli biondi e la luminosità del vestito della principessa.
La composizione è illuminata da due fonti di luce che creano un gioco di chiaroscuri: la grande finestra a destra e la porta sul fondo della stanza, dalla quale si affaccia il Maresciallo di Palazzo.
La prospettiva è definita dai quadri appesi alle pareti e dalle sfumature di luce che si diffondono sul soffitto. La porta sul fondo, aperta su un altro ambiente, amplia il senso dello spazio.