Diego de Silva y Velázquez nasce a Siviglia il 6 giugno 1599. È pittore di corte – in via esclusiva, oscurando ogni altro pretendente – di Filippo IV d’Asburgo, a partire dall’estate del 1623.
Presso la corte di Madrid ha la possibilità di studiare i dipinti di Tiziano presenti nelle collezioni reali e di incontrare Pieter Paul Rubens.
Negli anni 1629-1631 si reca in Italia e soggiorna a Roma; qui ha modo di essere apprezzato anche da papa Innocenzo X, di cui esegue un celebre ritratto.
È un viaggio al centro del Barocco, un confronto con la cultura più avanzata d’Europa. In seguito alla straordinaria esperienza del viaggio in Italia, Diego Velázquez raggiunge il livello più elevato della sua produzione caratterizzata da un fare libero e sciolto, da macchie di colore vibrante e morbidamente sfumato, da pennellate sintetiche e tocchi rapidi, portando la pittura a uno straordinario livello di gioco tra realtà e illusione.
Come Pieter Paul Rubens, Diego Velázquez incarna la figura del pittore gentiluomo, del nobile col pennello, dai modi signorili e il portamento elegante. Una consapevolezza di sé che traspare dai numerosi autoritratti e si concretizza nel suo capolavoro della maturità, Las Meninas (Le damigelle). Il pittore morirà il 6 agosto 1660, a Madrid.
Lettura d’opera – Diego Velázquez, Las meninas
Il dipinto Las meninas di Diego Velázquez rappresenta un ampio interno del Palazzo Reale di Madrid.
Al centro è collocata l’infanta Margherita, figlia dei reali di Spagna; ai suoi lati le due damigelle di corte, le meninãs, appunto; a destra due nani e un cane accovacciato.
In secondo piano, isolati, vi sono due personaggi di corte e, sul fondo, il Maresciallo di Palazzo, che spicca sul riquadro luminoso della porta.
A sinistra, impegnato ad una grande tela, è lo stesso pittore, Diego Velázquez.
Su uno specchio posto sul fondo si riflettono le immagini di re Filippo IV e Marianna d’Austria che, evidentemente, si trovano fuori campo.
Poiché lo sguardo di Diego Velázquez, come quello dell’infanta e di altri personaggi ritratti, è rivolto davanti a sé, si è supposto che Diego Velázquez stia realizzando il ritratto dei sovrani, riflessi sullo specchio nella parte di fondo; i presenti starebbero quindi osservando la coppia reale: osserviamo, ad esempio, la damigella a destra, che accenna a un inchino.
L’opera è dunque uno straordinario gioco di inganni visivi in cui vengono scambiati i ruoli dei personaggi.
Datazione 1656
Tecnica Olio su tela
Dimensioni 318×276 cm
Collocazione Madrid, Museo del Prado