Morte della Vergine di Caravaggio, 1605-1606. Olio su tela, 369×245 cm, Parigi, Museo del Louvre.
La morte della Vergine Caravaggio: storia dell’opera
L’opera, realizzata a olio su una tela di juta piuttosto grezza, fu dipinta da Caravaggio a Roma nel 1605 per la cappella dell’avvocato Cherubini, situata nella Chiesa di Santa Maria della Scala, nel quartiere romano di Trastevere.
L’immagine della Madonna fu però considerata irriverente e il committente rifiutò l’opera.
Il quadro fu in seguito acquistato dal duca di Mantova per la sua galleria su suggerimento del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens. Questi rimase così colpito dall’opera che organizzò una mostra pubblica a Roma prima di farlo pervenire al duca.
A seguito di problemi finanziari dei Gonzaga, l’opera fu venduta al re d’Inghilterra Carlo I. Alla morte di quest’ultimo, La morte della Vergine di Caravaggio fu acquistata dal banchiere parigino Everhard Jabach e da questi poi ceduta al re di Francia Luigi XIV.
Infine, il quadro fu collocato nel Museo del Louvre, a Parigi, sua sede attuale.
La morte della Vergine di Caravaggio: descrizione dell’opera
La scena è collocata in un ambiente povero e spoglio; si intravedono solo la parete macchiata alle spalle dei personaggi e piccole parti del soffitto in legno e del pavimento. Nella stanza sono presenti pochissimi mobili; un catino pieno di aceto per lavare il corpo della Madonna e un drappo rosso che pare dividere in due l’ambiente.
Lo spazio appare ristretto e soffocante perché risulta quasi completamente riempito, nella parte inferiore, dai personaggi, e, nella parte superiore, dal drappeggio.
Il corpo senza vita della Madonna non è disposto parallelamente al piano del dipinto, ma è leggermente in scorcio, accentuando così il senso di profondità dello spazio.
La luce, che proviene dall’alto, guida lo sguardo dello spettatore verso il corpo della Madonna, e i gesti e i volti degli apostoli. Inoltre, essa, inondando, al di sopra delle teste degli apostoli, il corpo della Vergine, diventa il segno della presenza divina.
Il rosso vivo del drappo e dell’abito della Vergine contribuiscono ad attirare l’attenzione dello spettatore sul suo corpo senza vita.
Gli apostoli, così come la Maddalena, sono rappresentati come popolani. I primi a piedi nudi, con volti rugosi e abiti poveri. Persino il corpo senza vita della Madonna, gonfio e scomposto nella posa, non è idealizzato e ricorda piuttosto quello di una donna comune.