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Muro di Berlino – la sua storia. Riassunto

La storia del Muro di Berlino: dalla sua costruzione alla sua caduta; perché fu costruito e quando fu abbattuto; come si viveva nella Berlino divisa dal Muro; il celebre il discorso pronunciato dal presidente americano John Fitzgerald Kennedy, durante la sua visita ufficiale alla città di Berlino Ovest il 26 giugno 1963. Riassunto di Storia schematico e scorrevole per conoscere e memorizzare rapidamente.

Il Muro di Berlino: da Hitler alla divisione in due Stati

I primi decenni del XX secolo segnarono per la Germania un periodo di grande instabilità e tensioni, soprattutto dopo la dura sconfitta riportata nella Prima Guerra Mondiale.

Nel corso degli anni Venti del Novecento, le difficoltà economiche, dovute alle pesanti condizioni imposte alla Germania dai vincitori del conflitto, e le divisioni interne tra i principali partiti, incapaci di governare, portarono all’affermazione di movimenti favorevoli a una politica più autoritaria e meno democratica.

Nel 1932 il Partito nazionalsocialista guidato da Adolf Hitler vinse le elezioni e nel 1933 Hitler venne nominato cacelliere; ben presto mise al bando gli altri partiti, sciolse i sindacati, cancellò la libertà di stampa e privò dei diritti civili gli ebrei e le altre minoranze. Assunto il comando delle forze armate, cominciò poi una politica di forte espansionismo militare che portò  alla Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1945 la Guerra ebbe termine, Hitler si uccise e le potenze vincitrici (Unione Sovietica, Stati Uniti, Regno Unito e Francia) occuparono il territorio tedesco. Le ultime tre favorirono la ricostituzione di uno stato tedesco nei territori sotto il loro controllo; e così il 23 maggio 1949 nacque la Repubblica federale di Germania (Rft) con capitale Bonn. La sua legge costituzionale, fortemente democratica, conteneva norme capaci di impedire il ritorno di regimi dittatoriali.

Il 7 ottobre 1949 nacque, invece, come stato autonomo, ma sotto il controllo sovietico, la Repubblica democratica tedesca (Rdt). Questa comprendeva tutta la zona presidiata dall’Urss, con capitale Berlino Est.

La divisione tra le due Germanie, specchio della contrapposizione fra il mondo occidentale e il blocco comunista, ebbe un suo tragico simbolo concreto: nel 1961 il governo della Rdt fece innalzare a Berlino un muro lungo l’intero confine tra la zona sotto il controllo sovietico e quello sotto il controllo occidentale.
Nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961, infatti, l’esercito della Rdt si mobilitò per innalzare barriere temporanee lungo il confine urbano tra Berlino Est e Berlino Ovest. In seguito le barriere furono sostituite da un vero e proprio muro.

Inizio dei lavori di costruzione del Muro di Berlino
Inizio dei lavori di costruzione del Muro di Berlino

La motivazione data dal governo comunista per spiegare questo provvedimento era di una temuta invasione militare da parte delle truppe delle potenze occidentali che stavano a Berlino Ovest. In realtà, il muro serviva a porre fine all’esodo di migliaia di cittadini dell’Est in fuga dalla dittatura comunista.
Negli anni successivi migliaia di persone furono arrestate; circa un centinaio morirono nel tentativo di oltrepassarlo, scavalcandolo o scavando dei tunnel sotterranei, uccise dai Vopos (abbreviazione di Volkspolizei, Polizia del popolo).

Dal discorso di Kennedy alla caduta del Muro di Berlino: la Germania torna unita

Il Muro di Berlino divise famiglie, spezzò amicizie, compromise attività economiche. Per quasi trent’anni costituì, proprio nel cuore della vecchia Europa, un vero affronto allo spirito di pacifica convivenza tra i popoli.

Quando agli inizi degli anni Sessanta il mondo occidentale si mobilitò per evitare che Berlino Ovest rimanesse del tutto isolata, restò celebre il discorso pronunciato dal presidente americano John Fitzgerald Kennedy, durante la sua visita ufficiale alla città di Berlino Ovest il 26 giugno 1963: «Duemila anni fa con orgoglio si diceva Civis Romanus sum, “Sono un cittadino romano”. Oggi , in un mondo libero, con orgoglio si deve dire Ich bin ein Berliner, “Sono un cittadino berlinese”. Tutti gli uomini liberi, abitino essi a Berlino o in qualsiasi parte del mondo, abbiano l’orgoglio di dire Ich bin ein Berliner!».

Kennedy in visita a Berlino Ovest il 26 giugno 1963 tiene un pubblico discorso durante il quale esclama la frase che passerà alla storia: "Ich bin ein Berliner"
Kennedy in visita a Berlino Ovest il 26 giugno 1963 tiene un pubblico discorso durante il quale esclama la frase che passerà alla storia: “Ich bin ein Berliner”

Si dovettero però attendere quasi trent’anni, quando era ormai imminente il crollo dei regimi comunisti del blocco orientale, prima che questo orgoglio dei berlinesi potesse prendersi la sua rivincita sull’odiato muro.

Spinte dalle proteste popolari, il 9 novembre 1989 le autorità della Repubblica democratica tedesca annunciarono che avrebbero concesso una legge per permettere la libera circolazione con la Germania occidentale. La popolazione non volle attendere i provvedimenti annunciati e cominciò ad aprire varchi lungo il muro, dando inizio alla sua demolizione.

La foto ritrae le prime picconate simbolo della caduta del Muro di Berlino
La foto ritrae le prime picconate simbolo della caduta del Muro di Berlino

Nel marzo 1990 si svolsero le prime elezioni libere della Germania Est dopo quarant’anni di regime comunista e nell’agosto successivo il nuovo parlamento della Rdt decise l’adesione alla Repubblica federale. Nello stesso mese venne firmato il trattato di unificazione fra le due Germanie, che divenne esecutivo dal 3 ottobre 1990.

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