Matilde di Canossa, tra le donne più influenti del Medioevo, giocò un ruolo centrale nello scontro tra il papa e l’imperatore durante la cosiddetta lotta per le investiture.
Nacque probabilmente attorno al 1046 nella città di Mantova. La sua famiglia apparteneva all’alta nobiltà feudale europea. La mamma Beatrice era infatti figlia di Federico duca di Lorena; il padre Bonifacio era marchese di Toscana.
Dopo la morte del padre e dei due fratelli maggiori, divenne, a soli nove anni, l’unica erede dei vasti possedimenti paterni. Questi, dall’alta Lombardia, si estendevano ai confini settentrionali del Lazio.
Dopo aver trascorso qualche anno in Germania, a seguito delle seconde nozze della madre, vi fece ritorno per ordine imperiale, allorché nel 1074 dovette sposare Goffredo il Gobbo, unico figlio del suo patrigno, il duca di Lorena Goffredo il Barbuto.
Il matrimonio durò poco più di due anni e il partito contrario al suo orientamento filo-papale la indicò come la mandante dell’assassinio del marito.
Sono gli anni in cui la tensione tra papato e impero andava sempre più aggravandosi. Matilde di Canossa cercò in una prima fase di destreggiarsi tra le due personalità allora a capo delle due istituzioni, l’imperatore Enrico IV di Franconia, cui era legata da rapporti vassallatici, e il papa Gregorio VII, con cui condivideva gli ideali riformatori. Cercò di favorire una mediazione.
Poi, però, parteggiò apertamente per le posizioni papali. Offrì al papa un rifugio sicuro nel proprio castello di Canossa, quello dove il 26 gennaio 1077 l’imperatore Enrico IV vestito da penitente chiese e ottenne il perdono papale (e quindi il ritiro della scomunica).
Seguì per la contessa di Canossa un periodo complesso, segnato da un secondo matrimonio di breve durata, ma soprattutto dal riacutizzarsi degli attacchi militari da parte imperiale. A essi Matilde rispose collezionando una serie di importanti vittorie e consolidando nuovamente la propria autorità sui suoi feudi.
Sostenne la politica papale fino alla fine dei suoi giorni, opponendosi con forza alle richieste di autogoverno da parte di alcune comunità cittadine sui suoi territori.
Matilde di Canossa morì il 24 luglio 1115, in provincia di Reggio Emilia. Fu sepolta nel monastero di San Benedetto di Polirone. Da qui, nel 1632, fu spostata nella Basilica di San Pietro a Roma, in una tomba scolpita da Bernini.