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Magna Grecia e prime colonie greche

Magna Grecia significa “grande Grecia”. Con questo nome ci si riferisce ai territori della Sicilia e dell’Italia meridionale colonizzati dai Greci perché ricchi di risorse naturali.

Le coste offrivano, poi, porti naturali per l’approdo e la partenza delle navi, mentre le zone più interne erano adatte alla coltivazione di cereali e frutta.

Nelle botteghe si lavoravano le ceramiche e si realizzavano gioielli raffinati. I prodotti della Magna Grecia erano commerciati in tutto il Mediterraneo. Nelle colonie greche erano realizzate opere simili a quelli presenti nella madrepatria, come piazze, templi e teatri.

Le colonie greche, del tutto autonome politicamente, mantenevano con la città-madre rapporti culturali e commerciali.

Col tempo le colonie greche divennero potenti e, in alcuni casi, persino più grandi e ricche delle città greche che le avevano fondate.

Prime colonie greche nella Magna Grecia

Le prime colonie della Magna Grecia furono Pitecusa (odierna Ischia) e Cuma, in Campania, fondate tra il 775 e il 760 a.C. da Calcide e da Eretria, le due più importanti poleis dell’Eubea.

A Calcide si devono poi, negli anni seguenti, le fondazioni di diverse città della Magna Grecia: Zankle (chiamata poi Messina), Reggio, Nasso, Leontini e Catania nella Sicilia Orientale.

Corinto promosse la fondazione di Siracusa (733 a.C.).

Cretesi e Rodii diedero vita a Gela (688 a.C.), nella Sicilia meridionale. Gela, a sua volta, nel 580 a.C., fondò Agrigento.

Come si fondava la colonia greca

A finanziare la spedizione verso il luogo prescelto (che doveva essere facile all’attracco, ben difendibile e ricco d’acqua) era la stessa polis che metteva a disposizione le navi, i tecnici e tutti i mezzi necessari.

A guidarla era l’ecista, solitamente un aristocratico. Prima però l’ecista doveva chiedere all’oracolo di Delfi l’approvazione dell’impresa. Ottenutala, l’ecista organizzava le navi, prendeva il fuoco sacro della città di origine e partiva.

Sbarcati nel luogo prescelto, l’ecista provvedeva a distribuire in parti uguali la terra ai coloni e a fondare i santuari. Così facendo diventava il vero fondatore della nuova polis, che dopo la sua morte gli tributava gli onori dovuti agli eroi.

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