Gli anfibi sono animali che nascono in acqua, dove trascorrono la prima fase della loro vita, e poi la continuano sulla terraferma.
Infatti, da girini, appena nati, vivono nell’acqua e respirano solo con le branchie. Quando crescono subiscono una metamorfosi e diventano adulti: respirano con i polmoni e possono quindi spostarsi sulla terraferma, ma restano in zone umide e vicino all’acqua, come gli stagni o i laghi perché l’acqua è loro necessaria per deporre le uova.
Da adulti sono provvisti di quattro arti. Le zampe sono adatte al salto; le dita delle zampe posteriori sono palmate, cioè collegate tra loro da membrane che facilitano il nuoto.
Ci sono molti tipi di anfibi: con le zampe e la coda, come la salamandra e il tritone; con le zampe e senza coda, come la rana e il rospo; anfibi senza zampe, come la cecilia. Infine, esistono anfibi simili ai lombrichi e ai vermi, quasi ciechi, che vivono sotto terra: gli apodi.
La loro pelle è nuda, cioè non hanno né scaglie né penne né squame.
Da piccoli respirano attraverso le branchie come i pesci, ma da adulti hanno i polmoni; respirano però anche attraverso la pelle (respirazione cutanea), perché i polmoni sono poco efficienti.
Sono eterotermi e sopravvivono al freddo invernale trasferendosi sul fondo degli stagni o nelle profondità del terreno, dove la temperatura non è troppo bassa. Qui vanno in letargo, riducendo al minimo le loro attività vitali in attesa del primo caldo.
La riproduzione è sessuata, a sessi separati e con fecondazione esterna. Sono ovipari: si riproducono attraverso uova gelatinose che depongono nell’acqua.
Quasi tutti sono carnivori e si nutrono di piccoli animali come le lumache, i vermi e gli insetti.