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Famiglia ieri e oggi: come è cambiata nel tempo

La famiglia ha subito nel corso del tempo innumerevoli cambiamenti di ordine culturale e sociale.

Famiglia nell’antichità

La famiglia delle civiltà antiche, in linea generale, era fondata sul matrimonio. Il matrimonio era celebrato con i riti più vari ed era caratterizzato dal cosiddetto patriarcato: la moglie era sottomessa al marito ed esclusa dalla vita sociale. Al marito, che aveva piena autorità anche sui figli, era spesso concesso di avere più mogli (poligamia) e aveva il diritto di ripudiarle.

Nella Grecia antica la famiglia era riconosciuta come un’istituzione di importanza fondamentale per le poleis. Oltre all’obiettivo di procreare figli, e quindi nuovi cittadini, aveva anche la funzione di preservare le tradizioni e i beni della stirpe, attraverso i passaggi di eredità ai figli maschi.

La civiltà romana fu la prima a regolare con norme di diritto il matrimonio e la famiglia e a stabilire un rito matrimoniale pubblico, che legalizzava la nuova famiglia di fronte alla società.

Il diritto al matrimonio spettava solo ai cittadini romani. Il matrimonio romano era organizzato dai padri dei futuri sposi; questi si conoscevano solo al momento del fidanzamento, che consisteva in una promessa (sponsio) solenne.

Con il matrimonio si costituiva la famiglia, in cui confluivano (insieme al patrimonio) servi, schiavi e tutte le persone legate da vincoli economici, sociali o politici. La suprema autorità familiare (potestas) era il marito-padre (pater familias) che aveva potere assoluto sulla moglie e sui figli.

Con il Cristianesimo prende forza il modello della famigia nucleare (padre, madre, figli) per l’impegno che i genitori si assumono nell’educazione religiosa dei figli. Rimane fondamentale l’autorità paterna, ma cessa di avere “il diritto di vita e di morte” sui figli. Esalta il carattere monogamico della famiglia e afferma l’indissolubilità del vincolo matrimoniale.

 

In età moderna e contemporanea

La Rivoluzione francese tolse ogni sacralità al vincolo familiare, laicizzandolo, ma lo conservò. Il successivo Codice napoleonico diede alla famiglia una rigorosa base giuridica, stabilendo diritti e doveri nei confronti della società.

Con l’affermazione e la diffusione della Rivoluzione industriale nel corso dell’Ottocento, le società europee si trasformano lentamente da agrarie a società industriali. In tale contesto si trasforma anche la famiglia. Si rompe la famiglia diffusa e allargata tipica del mondo rurale; i genitori e spesso anche i figli devono lavorare nelle nuove industrie per sopravvivere, magari in squallide periferie urbane.

Attraverso lotte operaie e rivendicazioni sociali la famiglia conquista nuovi diritti e la società promulga leggi che difendono il ruolo della madre e riconoscono il diritto-dovere all’istruzione dei figli.

Nella seconda metà del Novecento, come effetto della diffusione di un maggior benessere e di perdita del senso religioso della società, incomincia a venir meno il concetto di indissolubilità del matrimonio. In molte legislazioni statali sono ammessi il divorzio e l’aborto.

 

La famiglia oggi

Negli ultimi anni la famiglia nella società occidentale ha subito alcune trasformazioni. È fortemente diminuito il numero dei figli; molte famiglie sono formate solo dalla coppia di coniugi; è aumentato il numero dei single (persone che vivono da sole); sono in aumento i matrimoni tra persone di diversa etnia.

Inoltre, è in continua crescita il numero di famiglie che si rompono e si riaggregano in nuove famiglie “allargate”, con coniugi che hanno già figli.

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