Le piaghe d’Egitto sono i dieci terribili prodigi con cui Dio colpì l’Egitto perché il faraone si ostinava a non lasciar andar via il popolo ebraico.
Quali sono le 10 piaghe d’Egitto
La prima tremenda piaga, tra le dieci piaghe d’Egitto, è quella che trasforma le acque del fiume Nilo in sangue e così rimane per sette giorni, ma il faraone non cede.
La seconda piaga d’Egitto è quella delle rane, che si spargono ovunque, entrano nelle case, coprono i terreni, guastando ogni cosa. Il faraone si spaventa e promette che lascerà partire gli Ebrei se le rane spariranno. Ma quando esse scompaiono, ritira la promessa.
Sopraggiungono allora le altre piaghe: quella delle zanzare, quella delle mosche, la spaventosa peste del bestiame, la piaga delle ulcere. Ma il faraone continua a non cedere.
Dio manda allora la settima piaga, quella della grandine, che distrugge ogni campo coltivato dagli Egizi. Duro di cuore, tuttavia, il faraone non cede.
Ed ecco l’ottava piaga: le cavallette. Esse invadono tutto l’Egitto e distruggono tutto quanto è scampato dalla grandine.
E poiche ancora il faraone rifiuta di far partire gli Ebrei, ecco la nona piaga: per tre giorni tutto l’Egitto è immerso nel buio. Il faraone continua però a non volere cedere.
Giunge allora l’annuncio della decima piaga, la più grave: tutti i figli primogeniti delle famiglie egizie morranno; e perché gli Angeli possano compiere la loro opera e distinguere la case degli Ebrei da quelle degli Egizi, Mosé ordina che ogni Ebreo uccida un agnello, e con il sangue tinga la propria porta. Così viene fatto e quando a mezzanotte giunge la decima e ultima piaga non c’è casa egizia in cui non si pianga, compresa la reggia del faraone.
Il faraone la stessa notte chiama Mosè e gli comunica che lascia liberi lui e il suo popolo.
Gli Ebrei allora lasciano l’Egitto sotto la guida di Mosè. Ancora oggi, ogni anno, gli Ebrei ricordano questo giorno con la festa della Pasqua ebraica.