Il predicato esprime un’azione compiuta o subita, una condizione in cui si trova il soggetto, un modo di essere del soggetto.
La classe prepara lo spettacolo di fine anno → un’azione compiuta.
I costumi saranno realizzati da Sofia → un’azione subita.
Lara è entusiasta → un modo di essere del soggetto.
Sofia e Lara si trovano sul palco → una situazione in cui si trova il soggetto.
Può essere verbale o nominale
Il predicato verbale è costituito dalla voce di un verbo di senso compiuto. Può essere di forma attiva, passiva o rifllessiva:
Laura studia. → forma attiva.
Maria è stata lodata. → forma passiva.
Paolo si veste. → forma riflessiva.
Può essere formato da un tempo semplice o un tempo composto:
Paolo studiava → tempo semplice.
Paolo ha viaggiato → tempo composto.
Può essere transitivo o intransitivo:
Paolo mangia.
Paolo dorme.
I verbi servili e quelli fraseologici, uniti a un infinito, formano con questo un unico predicato verbale:
L’idraulico oggi non può venire.
Paolo continua a studiare molto.
Il predicato nominale è costituito dall’unione di una voce del verbo essere con un sostantivo o un aggettivo.
La Sicilia è un’isola.
La Sicilia è bellissima.
Nel predicato nominale il verbo essere si chiama copula, il sostantivo o l’aggettivo si chiamano nome del predicato.
Claudio è (copula) uno studente (nome del predicato).
Il verbo essere ha valore di predicato verbale quando significa: stare, vivere, trovarsi, esistere, appartenere.
Lucia è (sta) in casa.
Il libro è (si trova) sul tavolo.
Questo computer è (appartiene a) di mio padre.
Il verbo essere è anche ausiliare di un altro verbo nella formazione dei tempi composti.
La mamma è uscita (passato prossimo del verbo uscire).