Tetrarchia dal greco tetràs, “quattro”, e arché, “comando”, significa alla lettera “governo dei quattro” (due augusti più due cesari). È il sistema di governo istituito dall’imperatore Diocleziano (284-305).
La tetrarchia di Diocleziano
Perché fu istituita?
L’imperatore Diocleziano si preoccupò di stabilire regole certe per la successione al trono per rendere più solido il potere imperiale; intervenire più velocemente per difendere i confini; occuparsi in modo più diretto delle questioni amministrative.
Come era divisa la tetrarchia?
Diocleziano lasciò unito l’impero ma divise il potere imperiale fra due imperatori, detti augusti, che avevano il compito di governare uno l’Oriente, l’altro l’Occidente.
Ogni augusto doveva scegliere, fra i più fidati collaboratori, il proprio successore, chiamato cesare. Furono scelte anche due nuove capitali: Milano per l’Occidente e Nicomedia (in Asia Minore) per l’Oriente. Roma perse quindi il suo ruolo di capitale.
Come funzionava?
Dopo vent’anni i cesari sarebbero succeduti automaticamente agli augusti, che a loro volta avrebbero scelto i nuovi cesari.
Come era divisa?
Questa era la suddivisione tra i tetrarchi:
Diocleziano era augusto d’Oriente. Governava l’Egitto, la Penisola Anatolica e le province orientali.
Massimiano era augusto d’Occidente. Governava sull’Italia e sull’Africa settentrionale.
Galerio era cesare d’Oriente. A lui toccò l’area balcanica.
Costanzo Cloro era cesare d’Occidente. Amministrava Spagna, Gallia e Britannia.
La tetrarchia però poteva funzionare solo se i tetrarchi, cioè i quattro governanti, andavano d’accordo fra loro. Ciò non avvenne e, dopo il regno di Diocleziano, ebbe inizio un nuovo periodo di lotte, al termine del quale ebbe la meglio Costantino (306-337).
Costantino, dopo aver sconfitto tutti i suoi rivali, rimase imperatore unico d’Oriente e d’Occidente.