Il taglialegna ed Hermes di Esopo, favolista greco del VI secolo a.C.
Il taglialegna ed Hermes – Un taglialegna fece cadere la propria scure in un fiume. Non sapendo che fare si sedette sulla riva e si mise a piangere.
Hermes venne a sapere il motivo, e mossosi a compassione si immerse nel fiume; ne portò su una scure d’oro, e gli chiese se era quella che aveva perso. Il taglialegna rispose di no; allora Hermes si immerse di nuovo, e ne portò su una d’argento. Siccome il taglialegna non riconobbe come propria neppure questa, Hermes si immerse per la terza volta e gli portò la sua scure. «È proprio questa, quella che ho perduto!» – esclamò il taglialegna; allora Hermes, avendo apprezzato la sua onestà, gli fece dono di tutte e tre le scuri.
Il taglialegna, tornato presso gli amici, raccontò l’accaduto. Uno di loro meditò di fare lo stesso. Giunto presso il fiume gettò l’accetta nell’acqua, e si mise a sedere piangendo. Gli comparve Hermes, che, saputo il motivo del suo lamentarsi, si immerse e portò su anche a lui un’accetta d’oro; gli chiese se era quella che aveva perso. E siccome lui, raggiante, esclamò: «È lei davvero!» – il dio, irritato per tanta impudenza, non solo trattenne l’accetta d’oro, ma non gli restituì nemmeno la sua.
Morale: la favola Il taglialegna ed Hermes insegna che la divinità tanto è benevola verso chi è giusto quanto ostile verso chi è ingiusto.
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