Polifemo era figlio del dio Poseidone e della ninfa marina Toosa. Era un ciclope, cioè un mostruoso gigante con un solo occhio in mezzo alla fronte. Viveva solo, nell’antro di un monte delle coste della Sicilia. Era pastore di pecore.
Aveva un aspetto veramente orribile, con folti e scompigliati capelli, fronte bassa e grinzosa e naso schiacciato; aveva poi un lungo sopracciglio sotto il quale c’era il suo unico occhio.
Non aveva rispetto per le regole degli uomini. Infatti non onorava gli ospiti, che anzi divorava, e non rispettava gli dèi.
Polifemo e Ulisse
Alla brutalità del ciclope Polifemo si oppose Odisseo, che, come raccontato dal 9° libro dell’Odissea, alla fine vinse il ciclope con l’astuzia, accecandolo dopo averlo fatto ubriacare. Per questo Poseidone, il padre del gigante da un occhio solo, perseguitò a lungo Ulisse e lo tenne lontano da Itaca, la sua patria.
Per saperne di più leggi l’episodio Ulisse e Polifemo qui.
Polifemo e Galatea
Ovidio, nella sua opera Metamorfosi, ci parla dell’amore del ciclope per la ninfa marina Galatea, innamorata però del giovane pastore Aci.
Il rozzo ciclope, roso dalla gelosia, un giorno si vendicò scagliando un sasso sul bellissimo Aci, uccidendolo. Per intercessione di Galatea, gli dèi impietositi trasformarono il sangue di Aci in un fiume, in modo che i due innamorati potessero ricongiungersi in mare.
C’è però un’altra versione del mito secondo la quale Galatea avrebbe avuto un figlio da Polifemo di nome Galato.