Le Mura Aureliane vennero costruite tra il 271 e il 273 su iniziativa dell’imperatore Aureliano per proteggere Roma, la capitale dell’impero, dalle incursioni dei popoli germanici.
Roma venne così circondata da una cerchia muraria imponente, lunga circa 19 chilometri (oggi ne sono rimasti circa 12,5), alta circa 6 metri e spessa 3,5.
Ogni 30 metri le Mura Aureliane erano interrotte da torri quadrate, alla cui sommità c’era un ampio locale che ospitava le baliste, macchine da guerra che lanciavano proiettili di pietra. In tutto le torri erano 383 e lungo la cinta muraria si aprivano anche 14 porte principali e innumerevoli altre secondarie.
Queste mura gigantesche volevano scoraggiare i nemici dall’attaccare Roma, ma erano principalmente le torri ad avere una funzione difensiva. Per questa ragione le torri vennero studiate e posizionate a una distanza tale da consentire di coprire tutto lo spazio antistante le mura, non consentendo ai nemici di avvicinarsi senza essere colpiti dai proiettili delle baliste.
Le Mura Aureliane vennero inoltre progettate per consentire lo spostamento delle truppe di difesa in tutta sicurezza. Al loro interno correva infatti una galleria che consentiva ai soldati di muoversi. Nella zona superiore, poco al di sotto della zona merlata, vi era il cammino di ronda dove si muovevano i militari addetti alle operazioni difensive e alla sorveglianza. Anche le torri erano divise in più piani, uniti da scale in muratura che permettevano di raggiungere velocemente e al coperto le zone dove erano posizionate le baliste.
Per accelerare i lavori furono inglobati nella cinta difensiva tutti gli edifici che sorgevano lungo il tracciato delle mura, riducendo in tal modo tempi e costi di realizzazione. Allo stesso modo vennero annessi al perimetro murario alcuni antichi acquedotti e anche il fiume Tevere, che non solo fungeva da baluardo difensivo, ma forniva un’abbondante riserva d’acqua.
L’imperatore Aureliano coinvolse nell’impresa anche i soldati delle sue legioni e gli esperti del genio dell’esercito, abituati a costruire ponti e strade nelle situazioni più difficili e con la massima rapidità possibile.