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Bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki

La bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki fu sganciata dagli Americani rispettivamente il 6 e il 9 agosto 1945, sul finire della Seconda guerra mondiale.

La bomba atomica sganciata su Hiroshima e Nagasaki, due città giapponesi, provocò la morte di oltre 150 000 persone e, nei decenni successivi, un numero imprecisato di decessi, la nascita di bambini malformati e il moltiplicarsi di casi di tumore, a causa delle radiazioni emesse dalle zone contaminate.

Perché fu usata la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki?

Nella primavera del 1945 la guerra era ormai finita in Europa, ma proseguiva nell’Oceano Pacifico. Il Giappone resisteva accanitamente, ma era ormai militarmente sconfitto. La resa appariva inevitabile ma non imminente, data la determinazione con cui i Giapponesi continuavano a combattere.

Il 12 aprile 1945 il presidente americano Roosevelt morì improvvisamente e gli succedette Harry Truman (1884-1972). Truman decise di piegare definitivamente il Giappone usando la bomba atomica, un’arma devastante che gli scienziati americani ed europei (come l’italiano Enrico Fermi) erano riusciti a realizzare poco tempo prima nei laboratori americani, nell’ambito del cosiddetto Progetto Manhattan.

Il 6 agosto 1945 una bomba atomica rase quasi completamente al suolo la città giapponese di Hiroshima.

Il 9 agosto 1945 il Presidente degli Stati Uniti Truman dichiarò:«Abbiamo usato la bomba per abbreviare l’agonia della guerra, per salvare la vita di migliaia di giovani americani. Continueremo a usarla sino al totale annientamento della potenza giapponese».

In quello stesso giorno una seconda bomba atomica venne sganciata su Nagasaki, provocando circa 60 000 vittime. La Seconda guerra mondiale finì davvero: il 2 settembre l’imperatore Hiroito firmò la resa senza condizioni.

La bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki era veramente necessaria?

Era proprio necessario, ci si chiede ancora oggi, provocare la morte di tanti civili innocenti con un’arma così terribile? Davvero non c’erano altre soluzioni per portare il Giappone alla resa?

In realtà, secondo gli ultimi studi, la leadership giapponese aveva iniziato a considerare seriamente possibilità della resa dopo la battaglia di Okinawa. Questo i generali americani lo sapevano.

La verità era un’altra: durante la Conferenza di Yalta (febbraio 1945) l’Unione Sovietica aveva affermato il suo diritto di possesso sull’Europa Orientale e si era inoltre impegnata a dichiarare guerra al Giappone (cosa che avvenne ad aprile), per aiutare l’esercito americano.

Il 30 aprile 1945 Hitler si suicidò e, pochi giorni dopo, il 7 maggio, la Germania firmò la resa senza condizioni. Ora che la Germania nazista non costituiva più una minaccia, gli Stati Uniti temevano che l’influenza comunista divenisse troppo forte e che Stalin ne approfittasse per mettere le mani su una parte del Sud-Est asiatico.

Proprio per questo motivo Truman decise di utilizzare la bomba atomica: l’Unione Sovietica non avrebbe avuto così tempo di espandersi verso Oriente e gli Stati Uniti avrebbero dato una dimostrazione concreta della loro forza, in modo da (sperava) scoraggiarla dal prendere iniziative in futuro.

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