Filippide o Fidippide è il leggendario oplita greco che per annunciare agli Ateniesi la vittoria sui Persiani nella battaglia di Maratona (490 a.C.), percorse, correndo, 42 chilometri e 195 metri, cioè la distanza che separa Maratona da Atene.
Una volta giunto nella città di Atene, dopo aver annunciato la vittoria degli Ateniesi sui Persiani, morì stremato.
Da quel giorno nei Giochi sacri si introdusse una nuova gara, la Maratona, lunga 42 chilometri e 195 metri, come la distanza percorsa da Filippide.
Come si svolsero i fatti?
Nel 490 a.C. il re persiano Dario I organizzò una grande spedizione contro Atene.
Nella piana di Maratona, a poche decine di chilometri da Atene, si svolse una grande battaglia, durante la quale l’esercito ateniese sconfisse quello persiano, molto più numeroso.
I Persiani superstiti risalirono sulle loro navi e salparono. L’ateniese Milziade capì che le navi persiane si stavano dirigendo verso Atene per attaccarla. In quel momento la città era completamente priva di soldati e i cittadini erano in attesa di conoscere l’esito della battaglia.
Si racconta allora che Milziade inviò un giovane messaggero di nome Filippide, grande corridore, per annunciare a tutti la vittoria, mentre anche lui con l’esercito si dirigeva velocemente in città per difenderla.
Filippide giunse ad Atene, gridò Nike (“Vittoria”) e morì per il grande sforzo.
Intanto i Persiani giunsero davanti ad Atene e videro l’esercito ateniese che nel frattempo era tornato in città; non vollero quindi rischiare una nuova vergognosa sconfitta. Così invertirono la rotta e tornarono verso casa.
Dopo aver subito la sconfitta a Maratona, i Persiani interruppero le ostilità sul suolo greco per circa un decennio. La guerra riprese nel 480 a.C. per volere di Serse, figlio di Dario e suo successore. Per un approfondimento leggi Guerre persiane riassunto facile.
La maratona olimpica oggi
Oggi alle Olimpiadi la maratona è la corsa conclusiva, lunga proprio 42,195 chilometri, per ricordare il gesto eroico di Filippide.