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Presentato il “gemello digitale” della nave Amerigo Vespucci

Il modello virtuale è stato realizzato da un team di Architettura dell’Università di Firenze nell’ambito di un accordo di collaborazione con la Marina Militare

Porta la firma del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze il “gemello digitale” della nave Amerigo Vespucci presentato ufficialmente mercoledì 2 novembre a bordo del veliero, presso il porto Mediceo di Livorno.

Il modello virtuale tridimensionale è stato realizzato dal gruppo di ricerca coordinato da Stefano Bertocci, docente di Disegno, nell’ambito di una collaborazione triennale tra lo Stato Maggiore della Marina Militare Italiana 7° Reparto Navi e il Laboratorio Congiunto “I Luoghi dello Sport LABToscana Architecture and Sport Management” del Dipartimento di Architettura dell’Ateneo fiorentino.

Un gemello digitale è un modello virtuale progettato per riflettere in modo preciso un oggetto fisico. L’oggetto studiato, in questo caso un’intera nave, viene equipaggiato con un certo numero di sensori collegati alle sue aree funzionali più importanti. Questi sensori producono dati su diversi aspetti inerenti alle prestazioni dell’oggetto fisico, come energia generata, temperatura, condizioni atmosferiche e altro. I dati prodotti vengono quindi trasmessi a un sistema di elaborazione e applicati alla copia digitale.

Una volta informato dei dati, il modello virtuale può essere utilizzato per eseguire simulazioni, studiare problemi di prestazione e generare eventuali miglioramenti, tutto allo scopo di produrre informazioni preziose che, a loro volta, potranno essere applicati all’oggetto fisico originale.

Il duplicato digitale del veliero si configura come un innovativo strumento di comunicazione e divulgazione del patrimonio storico, identitario e culturale della Vespucci. Sarà utilizzato dalla Marina Militare a scopo promozionale e offrirà la possibilità di “esplorare” alcune aree nobili della nave e di compiere così un viaggio virtuale in un luogo altamente rappresentativo del nostro patrimonio culturale.

Il progetto di ricerca che ha portato alla luce il gemello virtuale della Vespucci ha avuto una durata di tre anni. La campagna di acquisizione, cioè la raccolta analitica di tutti i dati metrici 3D, attraverso l’uso di laser scanner, ha permesso di ottenere un duplicato digitale affidabile e dettagliato.

«Il rilievo digitale di “un’architettura mobile” così articolata – spiega Bertocci – è stato possibile solamente attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia e di una consolidata esperienza, che al termine di questo percorso di ricerca ha permesso di costruire un database conoscitivo fondamentale per le successive operazioni di modellazione»

All’evento di presentazione sono intervenuti il capitano di vascello e comandante della Marina Militare Luigi Romagnoli, l’ammiraglio di divisione della Marina Militare Marco Tomassetti, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, il direttore del Dipartimento di Architettura Giuseppe De Luca, il docente di Disegno Stefano Bertocci, il comandante di vascello della Marina Militare Tommaso Russo.

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