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Chi è il veltro nella Divina Commedia?

Il veltro nella Divina Commedia è il misterioso personaggio annunciato dal poeta Virgilio, nel primo canto dell’Inferno (vv. 100-111). È destinato a cacciare e a uccidere la lupa (simbolo della cupidigia), liberando così l’Italia e il mondo dal suo dominio.

Il veltro sarà provvisto di tutte le virtù contrarie ai vizi della lupa. Non avrà infatti brama di terre o di denaro, bensì di sapienza, amore e virtù (gli attributi della Trinità).

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La profezia del veltro

Con l’immagine del veltro viene annunciata la prima profezia della Commedia. Come tutte le profezie, anche questa, pronunciata da Virgilio, si presenta oscura, indecifrabile e vaga, il cui avverarsi è collocato in un incerto futuro. Tuttavia è chiaro che il veltro sarà in grado di cacciare la lupa.

Chi si cela dietro il simbolo del veltro?

L’identità del veltro (letteralmente un cane usato durante le battute di caccia) è lasciata volutamente oscura da Dante. Ciò ha fatto molto discutere gli studiosi di ogni tempo, rimanendo così, ancora oggi, un mistero irrisolto.

Nel corso del tempo, infatti, il veltro è stato interpretato ora Cristo, ora con un personaggio politico reale: Cangrande della Scala (signore di Verona, benefattore e protettore di Dante), Arrigo VII di Lussemburgo, o Uguccione della Faggiola; per altri dietro questa figura si cela l’avvento di un luminoso pontefice o imperatore; mentre per altri ancora sarebbe lo stesso Dante, incaricato di portare la salvezza al genere umano.

Comunque sia il veltro è allegoria della virtù, cioè di una forza capace di vincere la lupa (il peccato) e ricacciarla all’Inferno, da dove l’invidia primordiale di Lucifero l’aveva fatta uscire, riportando sulla terra la pace e la giustizia che mancano.

Intanto, in attesa che arrivi il veltro che sconfigga la lupa e guadagnare la luce che invade il colle al di là della selva, Dante dovrà affrontare un lungo pellegrinaggio attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.

Il canto si chiude con Dante che si affida, senza riserve, alla protezione di Virgilio. Virgilio gli farà da guida nell’Inferno e nel Purgatorio. Da allora in poi, subentrerà invece Beatrice, perché al poeta pagano, autore dell’Eneide, non può essere concessa l’entrata nel Regno di Dio.

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