La parola cesaropapismo indica che l’autorità civile e quella religiosa sono concentrate nella persona del sovrano, con la subordinazione della religione alla politica. La parola è composta da Cesare (simbolo dell’impero) e papa (la massima autorità religiosa).
Il cesaropapismo nacque con Giustiniano imperatore d’Oriente (o dell’Impero bizantino) dal 527 al 565.
Secondo Giustiniano, Dio stesso aveva dato all’imperatore il potere di fare le leggi; l’imperatore era il Vicario di Cristo, cioè il rappresentante di Dio sulla Terra e perciò l’imperatore doveva essere riconosciuto come figura sacra e inviolabile, voluta da Dio per governare gli uomini. I sudditi, ma anche i dignitari e l’aristocrazia di corte, gli dovevano assoluto rispetto e obbedienza; a lui si dovevano tributare omaggi e rituali di tipo religioso.
Per questo Giustiniano unì nella sua persona il potere politico di capo dello Stato, indicato dal titolo di “Cesare”, e di Capo della Chiesa d’Oriente, attuando una politica chiamata cesaropapismo.
Giustiniano infatti si fece carico anche delle due più importanti funzioni che, in Occidente, erano svolte dal papa:
il dovere di garantire l’unità della Chiesa e la corretta interpretazione della dottrina cristiana (ortodossia);
il diritto di nominare i vescovi, a iniziare da quello di Costantinopoli.
Questa politica, seguita anche dai successori di Giustiniano, si scontrava però con la posizione del papa, che si riteneva capo di tutta la Chiesa perché erede diretto dell’apostolo Pietro.
Dopo la fine dell’impero bizantino nel 1453, la politica del cesaropapismo fu proseguita dagli zar di Russia, che si consideravano gli eredi della tradizione degli imperatori di Bisanzio.
Cesaropapista fu anche la politica dei re di Francia durante il periodo della cosiddetta Cattività avignonese (1309-1377), quando la sede del papato fu trasferita ad Avignone.
L’affermazione del cesaropapismo a Costantinopoli, capitale dell’Impero bizantino, determinò la rottura di qualsiasi dialogo tra l’imperatore bizantino e il pontefice di Roma; fu inoltre alla base del distacco, ancora oggi esistente, tra il cristianesimo greco ortodosso e il cristianesimo cattolico romano.