La pressione atmosferica è il peso esercitato dall’aria sulla Terra. Non ci accorgiamo di questo peso perché l’aria all’interno del nostro corpo bilancia quella esterna e anche perché la pressione dell’aria non agisce solo dall’alto in basso, ma in tutte le direzioni.
Chi ha “scoperto” la pressione atmosferica?
Il primo a scoprire e a misurare la pressione dell’aria fu Evangelista Torricelli, allievo di Galileo Galilei, nel XVII (diciasettesimo) secolo.
Quali fattori influenzano la pressione atmosferica?
La pressione atmosferica non è uguale in tutti i punti della Terra, perché essa cambia con l’altitudine, la temperatura e l’umidità.
Infatti, se si sale di quota (quindi aumenta l’altitudine), per esempio in montagna, la quantità d’aria sopra di noi diminuisce e di conseguenza diminuisce anche la pressione.
Se la temperatura aumenta l’aria si scalda, le sue molecole si allontanano e in uno stesso spazio ne troviamo di meno, perciò la pressione diminuisce.
Se invece la temperatura scende, le molecole dell’aria si avvicinano e nello stesso spazio ne troviamo di più, perciò la pressione aumenta.
Infine, la pressione aumenta al diminuire dell’umidità dell’aria, perché le molecole dell’acqua sono più leggere di quelle dell’ossigeno e dell’azoto. Al contrario, la pressione diminuisce al crescere dell’umidità.
Come si misura la pressione atmosferica?
La pressione dell’aria si misura con il barometro (dal greco barós, “peso”). Il barometro indica anche i cambiamenti delle condizioni meteorologiche.
Perché è importante misurare la pressione atmosferica?
Conoscere la pressione dell’aria di un luogo è utile per prevedere che tempo farà. Nelle zone di bassa pressione o cicloniche, l’aria è umida e i movimenti di aria calda in salita facilitano l’arrivo di venti freddi, con un conseguente peggioramento del tempo e possibili piogge.
Le zone di alta pressione o anticicloniche, invece, sono sovrastate da masse di aria fredda rendendo il tempo più stabile e con poche nuvole.