Operazione Barbarossa è il nome in codice dell’invasione dell’Unione Sovietica da parte della Germania nazista nel 1941, durante la Seconda guerra mondiale. Non diede i frutti sperati da Hitler, e gli enormi costi dell’operazione, in termini di uomini e risorse, furono tra le principali cause della sconfitta nazista nella seconda guerra mondiale.
Operazione Barbarossa riassunto
Perché Hitler diede avvio all’Operazione Barbarossa?
Dopo lo stallo seguito alla battaglia d’Inghilterra, Hitler tentò di dare una svolta al conflitto attaccando sul fronte orientale, e puntando a una rapida vittoria. Si trattava di una guerra allo stesso tempo ideologica, contro il comunismo, e strategica, con il fine di annientare un pericoloso rivale e impadronirsi del Caucaso, con le sue risorse petrolifere e il controllo delle vie d’accesso all’Asia centrale e meridionale.
Quando la Germania invase l’Unione Sovietica?
Il 22 giugno 1941 Hitler diede il via al piano di conquista dell’Unione Sovietica, chiamato Operazione Barbarossa, perché ispirato alle imprese dell’imperatore Federico Barbarossa.
Quali furono le forze in campo?
La Germania mise in campo un esercito composto da 3 milioni di soldati, 3 mila aeroplani e migliaia di carri armati. Inoltre, al fianco delle truppe tedesche combattevano reparti di Paesi alleati (Romania, Ungheria e Finlandia) e un corpo di spedizione italiano, l’Armir (cioè Armata italiana in Russia) costituito in prevalenza da alpini.
Come si svolse l’Operazione Barbarossa?
L’Asse puntava su una rapida vittoria, ma sottovalutò la resistenza sovietica, che si dimostrò più tenace e meglio organizzata del previsto. Altri fattori furono determinanti nella disfatta tedesca in Russia. In primo luogo, l’attacco fu ritardato di oltre un mese (da metà maggio a fine giugno), prolungando le operazioni fino all’autunno, quando le abbondanti piogge resero fangose le strade, bloccando i pesanti mezzi corazzati tedeschi prima di raggiungere Mosca. In secondo luogo, anziché concentrarsi su un unico obiettivo, i tedeschi dispersero le armate su almeno tre fronti principali, puntando su Leningrado, Mosca e Stalingrado, favorendo così la difesa dei russi, che controllavano meglio il territorio.
Infatti per tutto il 1942 i soldati dell’Asse non riuscirono a percorrere neanche uno dei pochi chiometri che li separavano da Mosca e Leningrado. Anche a Stalingrado rimasero imbottigliati per mesi alla periferia della città senza riuscire a espugnarla.
Come si concluse l’invasione dell’Unione Sovietica da parte della Germania?
In dicembre le forze tedesche furono costrette a retrocedere; nel gennaio 1943 i sovietici vinsero la battaglia di Stalingrado. Di conseguenza le truppe italo-tedesche, inseguite da quelle russe, iniziarono una lunga e drammatica ritirata.
L’operazione Barbarossa non diede quindi i frutti sperati da Hitler, e gli enormi costi dell’operazione, in termini di uomini e risorse, furono tra le principali cause della sconfitta nazista nella seconda guerra mondiale.
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