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Gaio Plinio Secondo – Plinio il Vecchio vita e opere

Gaio Plinio Secondo detto Plinio il Vecchio per distinguerlo dal nipote omonimo, Plinio il Giovane. Nasce a Como nel 23 d.C., da una famiglia appartenente al ceto equestre. Infaticabile studioso e scrittore, ha rivestito importanti cariche militari e civili. Morì nell’eruzione del Veusvio nel 79 d.C. La sua opera principale è Naturalis Historia.

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Gaio Plinio Secondo – Plinio il Vecchio vita

Plinio il Vecchio nasce a Como nel 23 d.C., da una famiglia appartenente al ceto equestre.

Giovanissimo, al seguito del padre, giunge a Roma, dove studia retorica e grammatica e viene iniziato allo studio delle scienze naturali. Tra il 46 e il 58 d.C. presta servizio militare in Germania come ufficiale di cavalleria; conosce molti personaggi influenti, come il generale Domizio Corbulone, Pomponio Secondo, generale e importante uomo di lettere, e il futuro imperatore Tito.

Dopo la morte dell’imperatore Claudio, Plinio il Vecchio si ritira a vita privata, rinunciando a cariche pubbliche e impegni politici per la sua avversione nei confronti di Nerone, come testimoniano alcune allusioni contenute nella sua Naturalis historia.

Con l’ascesa di Vespasiano (69 d.C.) Plinio inizia un’attiva carriera come procuratore imperiale, senza rinunciare a un’intensa attività letteraria, che lo porterà a scrivere proprio nel corso degli anni 70 alcune fra le sue opere più significative.

Muore a Stabia nel 79 d.C., dove si era recato a seguito dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano, probabilmente per asfissia dovuta ai fumi tossici posteruttivi.

Il racconto della sua fine la dobbiamo al nipote Plinio il Giovane. Secondo il resoconto del nipote, Plinio si espose al pericolo per il nobilissimo intento di recare soccorso ai cittadini minacciati dall’eruzione. Per un approfondimento leggi La morte di Plinio il Vecchio raccontata da Plinio il Giovane.

Gaio Plinio Secondo il Vecchio opere

Scrittore molto prolifico ed erudito, Plinio il Vecchio scrisse di storia, tecnica militare, grammatica, linguistica. Ma la sua opera più importante è l’imponente Naturalis historia, in 37 libri.

Gli altri scritti, tutti persi, sono riportati dal nipote, in ordine cronologico, in una lettera allo storico latino Tacito: De iaculatione equestri unus, un libro sul lancio del giavellotto da cavallo; De vita Pomponii Secundi duo, due libri sulla vita del poeta Pomponio Secondo; Bellorum Germaniae viginti, 20 libri sulle guerre di Germania; Studiosus, 3 libri sulla formazione dell’oratore; Dubii sermonis octo, 8 libri su questioni grammaticali e linguistiche, dei quali sono giunti vari frammenti in citazioni di grammatici; A fine Aufidi Bassi triginta unus, 31 libri sulla continuazione della storia di Roma di Aufidio Basso, dalla morte di Claudio a Vespasiano.

Per un approfondimento su Plinio il Vecchio Naturalis Historia leggi Naturalis Historia riassunto.

 

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