Caterina e l’usignolo è la quarta novella della quinta giornata del Decameron di Boccaccio. È la giornata in cui si narrano le storie d’amore a lieto fine. La novella, nota come la novella dell’usignolo, è raccontata da Filostrato. Due giovani adolescenti innamorati, Ricciardo e Caterina, escogitano uno stratagemma per potersi incontrare. I genitori li scoprono ma tutto finisce bene.
Caterina e l’usignolo (o La novella dell’usignolo) riassunto
La vicenda è ambientata in Romagna, dove messere Lizio da Valbona (personalità realmente esistita e menzionata da Dante nel canto 14 del Purgatorio) abita con la moglie, madonna Giacomina, e la figlia Caterina. I due genitori sperano che la figlia sposi un uomo economicamente agiato.
Accade che il giovane Ricciardo Manardi, di bell’aspetto e di ottima famiglia, durante una visita alla casa di messer Lizio si innamori di Caterina, colpito dalla sua bellezza e dai suoi modi cortesi, e lei arriva a ricambiarlo.
I due giovani innamorati, dopo essersi scambiati tanti baci in più occasioni, trovano il modo di incontrarsi e amarsi sul balcone della camera di lei. Il mattino seguente, i genitori di Caterina trovano i due ragazzi addormentati nudi e abbracciati nel letto posto in terrazza, anzi Caterina ha in mano l'”usignolo” di Ricciardo (da qui il titolo della novella, La novella dell’usignolo).
I genitori della giovane ritengono Ricciardo un buon partito e così il padre della ragazza minaccia il giovane di morte se non sposa la figlia. Tuttavia il tono del padre, dotato di borghese buon senso, è del tutto privo di rabbia, spiegabile per l’inespressa sicurezza circa il consenso del ragazzo. Ricciardo infatti si dichiara pronto a sposare Caterina. Il matrimonio viene concretizzato seduta stante con gli anelli prestati dalla madre di Caterina: solo allora i due giovani vengono di nuovo lasciati soli.
Dopo qualche giorno, il matrimonio viene ufficializzato ad amici e parenti e i due innamorati vanno a vivere insieme.
Qual è il tema della novella?
Il tema della novella dell’usignolo è quello dell’eros adolescenziale, caratterizzato da un amore ingenuo, fatto di tenera sensualità e unito a immagini (come quello dell’usignolo) che diventano metafore erotiche di un richiamo (quello dell’amore) a cui la natura non può sottrarsi.
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