La battaglia di Tagliacozzo, località in provincia dell’Aquila, in Abruzzo, fu combattuta il 23 agosto 1268.
Quali erano i contendenti della battaglia di Tagliacozzo?
Da un lato, c’erano i soldati tedeschi e i Ghibellini italiani, guidati dal giovanissimo Corradino di Svevia, nipote di Federico II e legittimo pretendente del Regno di Sicilia; dall’altro lato, c’erano le truppe francesi e i Guelfi italiani guidati dal francese Carlo d’Angiò, fratello del re di Francia Luigi IX il Santo, scelto come re di Sicilia da papa Clemente IV.
Chi fu sconfitto a Tagliacozzo?
La battaglia segnò la definitiva sconfitta di Corradino, ultimo erede degli Svevi, che aveva cercato di riconquistare il Regno di Sicilia dopo la morte dello zio Manfredi nella battaglia di Benevento; ma la battaglia di Tagliacozzo determinò anche la definitiva affermazione di Carlo d’Angiò nel regno di Sicilia, sostenuto dal Papato.
Quale fu la sorte di Corradino di Svevia dopo la battaglia di Tagliacozzo?
Corradino riuscì in un primo momento a sottrarsi alla cattura, fuggendo e trovando riparo, assieme ai suoi seguaci, presso il castello di Giovanni Frangipane, signore di Astura (nei pressi di Roma). Quest’ultimo però lo tradì e lo consegnò alle milizie angioine. Imprigionato, Corradino fu sottoposto a un processo farsa e condannato a morte. Fu decapitato a soli 16 anni, il 29 ottobre 1268 in Campo del moricino, l’odierna Piazza del Mercato a Napoli.
I corpi di Corradino e dei suoi compagni non ebbero sepoltura, così come era stato per suo zio Manfredi di Svevia; furono trascinati verso il mare e lì abbandonati.
Dov’è sepolto Corradino di Svevia?
Sul luogo dove avvenne l’esecuzione fu edificata una chiesa, l’attuale Santa Croce e Purgatorio al Mercato, a Napoli; invece, nella vicina chiesa di Santa Maria del Carmine si trovano le spoglie di Corradino, per volontà di sua madre, Elisabetta di Baviera.
Dante Alighieri ricorda il giovane Corradino di Svevia nel canto XX del Purgatorio.