Il legionario romano era il soldato: i più poveri facevano i fanti (coloro che marciavano a piedi), i più ricchi i cavalieri. Essere un legionario romano era considerato un onore. Anche quando, a partire da Gaio Mario, ai soldati fu data una paga, che ammontava a un soldus (da cui il termine «soldato»), il senso dell’obbedienza e del dovere non vennero mai meno.
Armi, abbigliamento ed equipaggiamento del legionario romano
Il legionario romano era ben equipaggiato, armato di tutto punto: l’asta, il giavellotto (pilum), la spada (gladio), il pugnale (pugio).
Per proteggere il corpo indossava l’elmo; la corazza (lorica), in cuoio o metallo; lo scudo (scutum) rettangolare, di legno e cuoio, decorato con il simbolo della legione di appartenenza. La corazza era indossata sopra una tunica che terminava in una specie di gonnellino; calzava sandali, con suole chiodate per resistere alle lunghe marce, chiamati caligae.
L’equipaggiamento comprendeva le razioni di cibo per diversi giorni e tutto ciò che serviva per aprire strade e allestire in poche ore l’accampamento (castrum): pala, corda, piccone.
L’addestramento
I legionari erano ben addestrati e si allenavano continuamente. Imparavano così a muoversi in gruppi compatti anche in combattimento, a maneggiare il gladio (spada di circa 60 centimetri), a lanciare il giavellotto (pilum), a formare la testuggine disponendo gli scudi sopra la testa e ai fianchi, a manovrare le macchine da guerra, come la ballista per scagliare più frecce per volta o la catapulta che lanciava pesanti macigni.
Il legionario percorreva 30 chilometri al giorno, marciava a piedi al comando del centurione, che in battaglia era sempre in prima linea per incitare i soldati al combattimento. Accanto ai legionari che marciavano a piedi (fanti), c’erano i cavalieri, cioè i soldati a cavallo, che appartenevano alle classi più ricche.
Tra i legionari romani vi erano poi i soldati specializzati in alcune tecniche: i frombolieri, che combattevano con la fionda; gli arcieri che usavano archi e frecce. Un ruolo importante avevano i genieri, che costruivano strade per il passaggio delle legioni, ponti, l’accampamento e le macchine da guerra. Infine c’erano gli esploratori che procedevano davanti le legioni per individuare i passaggi migliori e segnalare la presenza di nemici.
In caso di vittoria, il legionario romano poteva beneficiare di donativi o di bottini. Al termine del servizio, riceveva una pensione o un appezzamento di terra, come ricompensa.
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