Sai chi erano i Longobardi? perché si chiamano così? da dove venivano? perché vennero in Italia? quando e da chi furono sconfitti? Scopriamolo insieme.
Chi erano i Longobardi?
I Longobardi erano un popolo germanico originario della Svezia. Da lì, lentamente, si spostarono nel cuore dell’Europa centrale, stabilendosi in Pannonia (attuale Ungheria). Qui si scontrarono con altre popolazioni germaniche, soprattutto con i Gepidi, che sconfissero.
Perché i Longobardi si chiamano così?
Il nome Longobardi ha due spiegazioni probabili: può derivare da Langbart, «lunga barba», o da «Langbarte», «lunga lancia». Entrambe le spiegazioni potrebbero essere vere, perché dalle fonti risulta che i Longobardi portavano delle lunghe barbe e combattevano con lunghe lance.
Perché i Longobardi vennero in Italia?
In seguito, dalla Pannonia, i Longobardi si mossero verso l’Italia. Scesero in Italia in parte per il loro istinto nomade e in parte perché sospinti dalla pressione della tribù degli Avari, una popolazione nomade proveniente dall’Asia centrale.
I Longobardi quali territori conquistarono in Italia?
Penetrarono nella Pianura Padana nel 568 d.C. guidati dal loro re Alboino. Invasero l’Italia senza incontrare una forte resistenza, perché dopo la guerra greco-gotica, l’Italia si trovava in una situazione di grande debolezza. Perciò, una dopo l’altra, le maggiori città del nord Italia – Aquileia, Brescia, Vicenza, Verona – caddero nelle loro mani. Resistette solo Ravenna, perché centro amministrativo e militare dei possedimenti bizantini, potentemente difesa da un buon numero di armati e dalle paludi che la circondavano. Dopo un lungo assedio, cadde anche Pavia, proclamata dal re Alboino capitale del regno longobardo in Italia.
Perché i Longobardi non riuscirono a conquistare tutta l’Italia?
I Longobardi non riuscirono a impadronirsi di tutta la penisola italiana, perché i Bizantini, che disponevano di una flotta, mantennero il possesso delle zone costiere e delle isole. Inoltre rimase sotto il controllo di Bisanzio una fascia di territorio posto fra Ravenna e Roma, comprendente la Romagna, l’Umbria e il Lazio. Alcuni gruppi raggiunsero però l’Italia meridionale dove fondarono i ducati di Spoleto e di Benevento. La penisola italiana risultava pertanto divisa in due: una parte occupata dai Bizantini, la cosiddetta Romània, e una parte conquistata dai Longobardi, la Longobardìa.
Cosa successe dopo la morte del re Alboino?
Alla morte di re Alboino, ci fu un periodo di anarchia, finché nel 584 divenne re Autari. Autari avviò una politica di convivenza pacifica tra i Romani e i Longobardi, affidando al suo popolo il controllo militare dei territori e lasciando ai Romani il compito di amministrarli.
Nel 643 il re Rotari (636-652) emanò un codice scritto di leggi longobarde, il cosiddetto Editto di Rotari.
Nel corso dell’VIII secolo, il regno longobardo raggiunse il suo massimo splendore sotto il re Liutprando (712-744). Liutprando nel 728 donò al papa Gregorio II la città di Sutri che il re longobardo aveva sottratto ai Bizantini: la donazione di Sutri ha un’importanza storica fondamentale perché rappresenta il primo atto per la creazione dello Stato della Chiesa e del potere temporale (cioè politico) del papa.
La fine del regno longobardo in Italia
L’espansionismo territoriale longobardo provocò lo scontro con la Chiesa, che nel 773 chiese l’intervento di Carlo Magno, re dei Franchi, la popolazione cattolica che abitava nell’odierna Francia. Nel giro di un anno, Carlo Magno sconfisse i Longobardi. La sconfitta pose fine al dominio longobardo sull’Italia settentrionale. In Italia centrale e meridionale, invece, i ducati longobardi sopravvissero per altri due secoli.
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