Pelagianesimo eresia che trae il nome dal monaco britannico Pelagio, vissuto tra la fine del IV e il principio del V secolo. Pelagio espose le sue teorie nell’Epistula ad Demetriadem (Epistola a Demetriade, una lettera che egli scrisse in occasione della monacazione di Demetriade, una nobile romana) e in un commento alle Lettere di san Paolo.
Il Pelagianesimo che cosa sostiene?
Poiché ciascuno è responsabile solo delle proprie azioni, le conseguenze del peccato orginale ricadono su Adamo e non su tutta l’umanità. Ne consegue la negazione della necessità del battesimo e della penitenza. Dunque gli uomini possono operare il bene e meritare il paradiso senza l’aiuto della grazia di Dio o dell’azione salvifica di Cristo (ossia il perdono dei peccati donato dal sacrifcio di Cristo).
Questa dottrina svalutava quindi il ruolo di mediazione della Chiesa. Combattuta da Agostino d’Ippona (354-430 d.C.), tale eresia fu condannata dal Concilio di Efeso del 431.