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P2, la loggia massonica: che cos’era?

P2 si tratta di una loggia della massoneria italiana che apparteneva al Grande Oriente d’Italia. Il suo nome per intero era Propaganda Due e la sua caratteristica principale era quella di essere una loggia segreta, con l’obiettivo di modificare l’assetto politico-istituzionale dell’Italia.

Originariamente istituita nel 1877 con il nome di Propaganda massonica, venne sciolta durante il fascismo per poi rinascere col nome di Propaganda Due dopo la Seconda guerra mondiale.

Fu tuttavia a partire dalla fine degli anni Sessanta, sotto la guida di Licio Gelli (1919-2015), il “Gran maestro”, che la P2, nel tentativo di tenere sotto controllo la vita politica italiana, cominciò a reclutare imprenditori (tra i più noti, c’era Silvio Berlusconi), giornalisti (tra questi, il direttore del Corriere della Sera Franco di Bella e Maurizio Costanzo), uomini politici, funzionari statali, ufficiali dell’Esercito, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, banchieri (come Roberto Calvi e Michele Sindona), manager (come l’amministratore delegato di Rizzoli Bruno Tassan Din). Secondo i documenti ritrovati, infatti, Lucio Gelli disponeva di finanziamenti segreti e di informazioni utilizzabili come strumento di ricatto e aveva collocato i suoi uomini in posizione-chiave per controllare la vita pubblica del Paese.

La scoperta, il 17 marzo 1981, della lista degli affiliati alla P2 produsse uno dei più grandi scandali politici della storia italiana.

Una legge del gennaio 1982 sciolse la P2 e rese illegale il funzionamento di associazioni segrete con finalità analoghe. Il suo operato fu anche oggetto di indagine da parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia.

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